Gentiloni, Gianotti, Lagarde e Trudeau al World economic Forum di Davos. Le foto - Formiche.net Skip to main content

Gentiloni, Gianotti, Lagarde e Trudeau al World economic Forum di Davos. Le foto

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Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni e Justin Trudeau
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Paolo Gentiloni e Justin Trudeau
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Paolo Gentiloni e Justin Trudeau
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Paolo Gentiloni e Justin Trudeau
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Paolo Gentiloni e Geoff CutMore (Cnbc)
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Paolo Gentiloni e Saad Al Hariri presidente del Libano
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Paolo Gentiloni e Saad Al Hariri presidente del Libano
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Paolo Gentiloni e Borge Brende presidente del Wef
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Paolo Gentiloni e Borge Brende presidente del Wef
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Paolo Gentiloni e Fabiola Gianotti direttrice del Cern
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Paolo Gentiloni
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Filippo di Spagna
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Filippo di Spagna
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Christine Lagarde Imf
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Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni e Alexis Tsipras
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Paolo Gentiloni
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“Io vedo non solo una grande simpatia per l’Italia che c’è sempre stata ma anche una consapevolezza del fatto che finalmente si considera la realtà cioé che l’Italia è un Paese che ha superato la sua crisi più drammatica, che cresce, che crea posti di lavori e che deve affrontare le sue difficoltà sociali ma può farlo sulla base di una situazione più positiva rispetto a qualche anno fa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, parlando ai giornalisti a margine del World economic Forum di Davos, in Svizzera.

“È importante che ci sia consapevolezza qui – ha continuato Gentiloni – dove sono riuniti molti leader di governo ma anche delle imprese: non bastano i numeri positivi della crescita se nel frattempo chi è in difficoltà vede moltiplicarsi le proprie difficoltà. Questo potrebbe produrre instabilità”.

A giudizio del capo del governo “bisogna preoccuparsi innanzitutto del lavoro, della qualità del lavoro. Qui ci sono i grandi imprenditori dell’innovazione, delle tecnologie. Dobbiamo garantirci che ogni volta che si introduce una innovazione tecnologica non vengano distrutti posti di lavoro, precarizzati posti di lavoro. Deve essere una ossessione di chi governa”, ha ammonito Gentiloni, spiegando che “altrimenti alla lunga i numeri della crescita non saranno sufficienti”.

(Testo Askanews)

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)


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