Papa Francesco ha deciso di non rinnovare il mandato dell’attuale prefetto Gerhard Ludwig Müller. Settantenne, tedesco e di linea conservatrice, Müller era stato nominato alla guardia dell’ex Sant’Uffizio da Benedetto XVI nel luglio 2012. A sostituirlo sarà mons. Luis Ladaria Ferrer, arcivescovo titolare di Tibica, spagnolo e gesuita, anch’egli nominato da Papa Ratzinger segretario del dicastero incaricato di promuovere e tutelare la fede cattolica. Il Vaticano ha spiegato in una nota che “il Santo Padre Francesco ha ringraziato il cardinale Gerhard Ludwig Müller alla conclusione del suo mandato quinquennale di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e di Presidente della Pontificia Commissione ‘Ecclesia Dei’, della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale, ed ha chiamato a succedergli nei medesimi incarichi monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, arcivescovo titolare di Tibica, finora Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede”.
TUTTI I PERCHE’ DELL’AVVICENDAMENTO ALL’EX SANT’UFFIZIO NELL’ARTICOLO DI MAINARDI
Negli ultimi mesi, Müller era stato attaccato da Marie Collins, membro della commissione pontificia per la tutela dei minori, che si è dimessa denunciando “resistenze” curiali al lavoro dell’organismo istituito tre anni fa dal Pontefice. Nel mirino di Collins, che da bambina subì violenze da parte di un sacerdote, è finito “il dicastero maggiormente coinvolto nel trattare i casi di abuso”, e quindi proprio l’ex Sant’Uffizio. Due i motivi che l’hanno portata al gesto irrevocabile: un “cambiamento di procedura” nella cura delle vittime e una “richiesta di collaborazione” entrambi rifiutati dalla Dottrina della fede. Il cardinale Müller aveva replicato dicendo: “Non so di questi presunti episodi. La commissione ha solo inoltrato una richiesta formale chiedendoci di scrivere lettere alle vittime per mostrare la vicinanza della Chiesa alla loro sofferenza”. Ha però specificato: “Quest’atto della curia pastorale è un compito dei vescovi nelle loro chiese particolari e dei superiori generali degli istituti religiosi, che sono più vicini. Se c’è una decisione del Papa o la consegna di un compito specifico, non ci sono resistenze”.
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(Foto Umberto Pizzi e Imagoeconomica)