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Paul Getty, protagonista della serie Trust su Sky, nelle foto d’archivio di Pizzi. La gallery

Paul Getty III
Rosaria Della Femmina, Paul Getty III (1980)
Gaile Harris, Mark Getty (fratello di Paul)
Paul Getty III, Martine Zacher
Peter Getty (fratello di Paul III)
Mark Getty, Domitilla Harding
Paul Getty III
Paul Getty III
Rosaria Della Femmina, Paul Getty III (1980)
Gaile Harris, Mark Getty (fratello di Paul)
Paul Getty III, Martine Zacher
Peter Getty (fratello di Paul III)
Mark Getty, Domitilla Harding
Paul Getty III

Le serie televisive sono ormai uno strumento narrativo per il raccnto del passato, la fotografia del presente e le visioni sul futuro. E dal passato arriva l’ispirazione per la serie Trust di Simon Beaufoy, diretta in parte da Danny Boyle, partita il 28 marzo su Sky Atlantic, che raconta i 5 mesi di prigionia di John Paul Getty III, nipote del magnate del petrolio John Paul Getty.

La cronaca racconta del rapimento di un Paul Getty III di appena sedici anni, a Roma il 10 luglio del 1972, per mano della ‘ndrangheta. La richiesta di riscatto: diciassette milioni di dollari. Sempre la cronaca, racconta che il nonno petroliere, preoccupato che la pratica dei sequestri per estorcere denaro diventasse un’abitudine, per lungo tempo decise di non trattare con i sequestratori e di non cedere alle loro richieste. La vicenda esplose quando venne recapitato, alla redazionie di un giornale, l’orecchio mozzato del ragazzo, per sollecitare il pagamento del riscatto.

Della prigionia e in particolare delle lettere scritte da Paul III alla madre durante quel periodo, si era occupato il libro “Kidnapped” del giornalista Charles Fox. “Cara mamma, da lunedì sono nelle mani dei rapitori. Ti prego, non mi mettere in pericolo. Non credere che sia un gioco che ho organizzato io. Cerca di metterti in contatto con i rapitori. Se tardi mi taglieranno un dito e te lo manderanno. Non chiamare la polizia o mi uccideranno. Ti voglio bene”, si legge in un estratto del libro.

Il ragazzo fu liberato il 17 dicembre dello stesso anno, ritrovato lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, e negli anni successivi la sua vita non fu affatto facile. Dipendenza da droghe, alcool, abuso di medicinali lo portarono prima alla paralisi e poi alla morte a soli 54 anni.

Umberto Pizzi ha ripercorso la storia del giovane rampollo e del suo rapimento scavando tra le foto del suo archivio. “Era un ragazzo tormentato anche prima del rapimento, ma poi non riuscì più a riprendersi”, racconta il Maestro. Ecco, allora, le foto di Paul III con la madre Gail Harris (con la quale viveva a Roma), durante il processo che coinvolse nove persone, e ancora le immagini dello stesso Getty III a Roma, all’uscita dai club della Dolce Vita come il Jackie O’.

(c) Umberto Pizzi – riproduzione riservata



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