La richiesta di maggiore sicurezza da parte dei due terzi dei cittadini europei, insieme con elementi imprevisti ed esterni come la Brexit e l’elezione di Donald Trump, è stata determinante per la forte accelerazione in ambito europeo sui temi della difesa e sicurezza. L’alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Federica Mogherini, e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, su questo hanno concordato durante l’incontro organizzato dallo Iai, l’Istituto per gli affari internazionali, su “Europa più difesa”. Mogherini e Pinotti, invece, hanno visioni diverse sul preoccupante fenomeno del populismo che emerge dai tanti voti europei degli ultimi mesi (in attesa dell’Italia): il ministro è apparso più prudente evitando una sottovalutazione.
Di fronte a minacce complesse, a cominciare dal terrorismo, occorre una complessità di risposte e la Mogherini ha ricordato il principale problema: una spesa frammentata. “I Paesi dell’Ue – ha detto – investono il 50 per cento rispetto agli Usa, ma il rendimento è pari solo al 15 per cento. Quindi occorre spendere al meglio ciò che ciascuno stanzia e l’Ue può aiutare a farlo pianificando spese, priorità, procedure, cooperazione nel settore industriale” e ha aggiunto che “la Difesa può essere un laboratorio per un’Europa a due o più velocità”. Si è anche parlato, direttamente e indirettamente, anche dell’accordo Italia-Francia fra Fincantieri e Naval e delle prospettive di Leonardo alla luce di questa intesa che riguarderà anche il settore militare.
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Guarda chi c’era all’evento dello Iai, Istituto per gli affari internazionali, su “Europa più difesa”.
(Foto Giuseppe Leanza-riproduzione riservata)