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DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

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Pizzi ricorda Ettore Bernabei. Foto d’archivio

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Angelo Comastri e Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei, Alain Elkan e Gigi Marzullo
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Ettore Bernabei, Gaetano Rebecchini e Bertolomeo Pietromarchi
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Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei
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Roberto e Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei e Ettore Gotti Tedeschi
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Ettore Bernabei e Maria Pia Fanfani
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Giovanni Minoli e Ettore Bernabei
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Giovanni Minoli e Ettore Bernabei
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Ciriaco De Mita e Ettore Bernabei
Ciriaco De Mita e Ettore Bernabei
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Ciriaco De Mita e Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei e Ermanno Olmi
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Ettore Bernabei e Camillo Ruini
18 / 30
Ettore Bernabei e Claudio Maria Celli
19 / 30
Ettore e Elisa Bernabei
20 / 30
Ettore Bernabei e Giancarlo Elia Valori
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Ettore Bernabei e Gianni Letta
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Ettore Bernabei e Gianni Letta
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Ettore Bernabei e Pierferdinando Casini
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Ettore Bernabei e Riccardo Cocciante
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Matilde e Ettore Bernabei
26 / 30
Pietro Parolin e Ettore Bernabei
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Ettore Bernabei e Pippo Baudo
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Pippo Baudo e Ettore Bernabei
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Roberto e Ettore Bernabei
Walter Veltroni ed Ettore Bernabei
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Valter Veltroni e Ettore Bernabei
Ciriaco De Mita e Ettore Bernabei
Walter Veltroni ed Ettore Bernabei

E’ morto ieri sera all’Argentario, dove si trovava in vacanza con la famiglia, Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai e produttore televisivo.

Giornalista, a capo della Rai dal 1961 al 1974, Bernabei a settant’anni fondò la Lux Vide, casa di produzione di fiction tv. Tra i titoli di successo, tutti per Rai 1, c’è Don Matteo, con Terence Hill, Guerra e Pace, con Alessio Bonie Clemence Poesy, Papa Giovanni XXIII con Edward Asner, Sotto il cielo di Roma con James Crowell, Pinocchio con il piccolo Robbie Kay e Bob Hoskin nelle vesti di Geppetto.

Il suo progetto di televisione? “Non fare solo informazione, ma anche intrattenimento per tutti. Le opere e gli spettacoli registrati al Teatro Sistina andavano bene per un pubblico elitario, la massa non capiva. L’Italia era ancorapoco istruita e non in pieno boom. Eppure quando arrivai io, nel gennaio 1961, c’erano già 6 milioni di abbonati. Così pensammo a una programmazione che potesse funzionare dalleAlpi alle coste siciliane. Che unisse davvero l’Italia, allora frantumata dai dialetti, anche dal punto di vista linguistico”, ha spiegato già novantenne in un’intervista pubblicata su Oggi.

Sui reality in tv ha detto: “Sono una grande truffa ai danni del telespettatore. Non c’è nulla di reale, solo mediocri sceneggiature fatte imparare a dilettanti o attori falliti. Ma quel che è peggio, alimentano l’illusione che si possa vivere inuna casa senza lavorare, cincischiando, eppur trovando la tavola apparecchiata tre volte al giorno. È diseducativo”.

In occasione del primo anno di pontificato di Bergoglio ha scritto sulla rivista Formiche: “Papa Francesco ha esempli­ficato l’attenzione che ognuno deve agli altri con tre parole che dovrebbero iniziare, sviluppare, chiudere ogni conversazione: “Scusi, permette, grazie”. Tre chiavi molto raramente usate oggi nei rapporti interpersonali. Il più delle volte nella conversazione s’interviene a voce alta, mentre l’interlocutore sta ancora parlando, senza preavviso; così come si entra nella vita altrui, senza rispetto e senza riconoscere i meriti e i pregi degli altri”.

(Foto Umberto Pizzi. Tutti i diritti riservati)

(Leggi qui il ricordo di Francesco Damato)

(Guarda qui le foto più recenti di Ettore Bernabei)

(L’intervista di Barbara Carfagna a Ettore Bernabei. Il video)

 

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