Tradizione consolidata, un’istituzione con il compito di orientare le scelte del governo (l’Asi), un comparto industriale di tutto rispetto ed eccellenti competenze nel mondo dell’università e della ricerca. È questa la ricetta dello Spazio italiano, un settore in cui l’Italia riesce a dire la sua a livello internazionale. Parola del presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Roberto Battiston, che ha ricevuto a Roma il Premio Space Economy 2017 dell’Asas (acronimo di Associazione per i servizi, le applicazioni e le tecnologie ICT per lo spazio), organizzato in collaborazione con le testate Airpress e CorCom.
Il riconoscimento a Battiston, spiega l’Associazione, è stato motivato “dal significativo lavoro svolto a favore del processo con il quale il nostro Paese si sta dotando di un’innovativa governance per il settore Spazio, al contempo operando per assicurare l’attribuzione di adeguate risorse alle attività spaziali nazionali”. Il premio è stato assegnato al numero uno dell’Asi per tre meriti principali, ha spiegato Lorenzo D’Onghia, presidente dell’Asas. Primo, “ha dato un impulso enorme al varo del piano Space economy che introdurrà nuovi modelli di investimenti pubblico-privati e che si concretizzerà con bandi pubblici nel 2018, garantendo ossigeno al comparto industriale”. Secondo, ha aggiunto D’Onghia, “ha dato impulso significativo alla legge della governance per lo spazio, vicinissima all’approvazione finale, che metterà ordine nello spazio e assicurerà gestione più articolata”. Terzo, ha detto il presidente dell’Asas, “Battiston si è prodigato affinché, durante la ministeriale Esa dell’anno scorso, l’Italia si sedesseal tavolo come terzo contributore dell’Agenzia europea, cosa che è avvenuta” (leggi qui l’articolo completo).
Per Formiche.net c’era Umberto Pizzi. Ecco tutte le sue foto.
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