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Alemanno, Meloni, Salvini, Storace e Zingaretti si accalcano alla presentazione del libro di Pirozzi. Foto

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Giorgia Meloni
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Giorgia Meloni e Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Giorgia Meloni e Nicola Zingaretti
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Nicola Zingaretti e Giorgia Meloni
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Nicola Zingaretti e Matteo Salvini
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Nicola Zingaretti e Matteo Salvini
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Nicola Zingaretti e Matteo Salvini
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Matteo Salvini e Gianni Alemanno
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Matteo Salvini, Gianni Alemanno e Francesco Storace
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Matteo Salvini e Gianni Alemanno
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Elisa Isoardi e Matteo Salvini
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Elisa Isoardi e Matteo Salvini
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi ed Elisa Isoardi
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Elisa Isoardi, Sergio Pirozzi e Giuseppe Malara
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Elisa Isoardi, Sergio Pirozzi e Giuseppe Malara
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Elisa Isoardi e Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi e Giorgia Meloni
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Gianni Alemanno e Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi e Matteo Salvini
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Sergio Pirozzi e Matteo Salvini
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Sergio Pirozzi e Matteo Salvini
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Sergio Pirozzi e Matteo Salvini
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Sergio Pirozzi e Matteo Salvini
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Sergio Pirozzi
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Sergio Pirozzi
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Francesco Storace
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Nicola Zingaretti
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Sergio Pirozzi
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Matteo Salvini

E’ stato presentato ieri a Roma, al Salone delle Tre Fontane dell’Eur, il libro scritto dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, dal titolo “La scossa dello scarpone” (Armando editore). Un appuntamento caratterizzato da una larghissima partecipazione di pubblico – più di duemila persone – e dalla presenza anche di numerosi esponenti politici di partiti e schieramenti diversi.

Tra gli altri la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, Gianni Alemanno e Francesco Storace del Movimento Nazionale per la Sovranità, il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il quale ancora non ha capito se alle regionali in programma verso la primavera si troverà di fronte, oltre alla candidata del MoVimento 5 Stelle Roberta Lombardi, pure il sindaco del comune del reatino tragicamente colpito dal terremoto del 24 agosto del 2016. Pirozzi non ha ancora sciolto la riserva ma l’impressione è che la sua decisione dipenderà in larga parte dall’unità oppure no del centrodestra sul suo nome: se i partiti si metteranno d’accordo e quindi in particolare Forza Italia troverà un’intesa con Fratelli d’Italia e Lega, allora Pirozzi dovrebbe candidarsi. In caso contrario, invece, no.

Un quadro confermato da questo articolo scritto da Gianluca Roselli per Formiche.net. Eccone uno stralcio:

“Mi piacerebbe che si candidasse, ma io non gliel’ho chiesto. Se così fosse, avrebbe il mio appoggio, ma dipende da lui”, ha detto il leader leghista. Storace e Alemanno mettono il cappello sulla candidatura. “È l’uomo giusto per il centrodestra. Con lui si può vincere”, dicono all’unisono i due ex An che hanno dato vita al Movimento nazionale per la sovranità. Sarà anche per questo motivo che Meloni frena. “Non abbiamo nemmeno iniziato a parlarne, prima bisogna pensare alla Sicilia, per il Lazio vedremo”, taglia corto l’ex ministra delle Politiche giovanili.

Lui, naturalmente, a domanda non risponde, ma fa capire che, se tutti fossero uniti, ci starebbe. “Figuriamoci se mi sbilancio oggi. Siamo qui solo per parlare del mio libro”, dice il sindaco. Che, da allenatore di calcio qual è, prosegue con una metafora calcistica. “Voglio continuare a fare il mister, ma una squadra vince se ha una visione comune, quando tutti lavorano l’uno per l’altro per la propria maglia, allora sì che si fanno i risultati”, sostiene.

Nella gallery Alemanno, Meloni, Salvini, Storace e Zingaretti che si accalcano alla presentazione del libro di Pirozzi.

(Foto di Umberto Pizzi e Imagoeconomica/Riproduzione riservata)


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