Si è riunito oggi a Roma per la prima volta l’International Board della Fondazione Med-Or. Un consesso unico nel panorama italiano, composto da personalità di altissimo livello del mondo politico, diplomatico e accademico internazionale, provenienti da molti Paesi dell’area Mediterranea ed euro-atlantica.
L’International Board è l’organo che riflette la proiezione internazionale di MedOr. Questa prima riunione, presso la sede della Fondazione, è stata presieduta dal presidente di Med-Or Marco Minniti.
“Siamo molto orgogliosi di poter ospitare nella nostra Fondazione un incontro di così alto livello”, ha detto Minniti. “Questa nostra prima riunione dell’International board rappresenta un momento molto importante per promuovere un utile confronto sul futuro del Mediterraneo e rafforzare la proiezione internazionale della nostra Fondazione, a due anni dalla sua nascita”, ha continuato il presidente.
Molti i presenti fra cui: Ana Palacio (Spagna), già ministro degli Affari Esteri del Regno di Spagna, vicepresidente senior e consigliere generale del Gruppo Banca Mondiale e membro del Consiglio di Stato della Spagna (Consejo de Estado); il Principe Turki Al-Faisal (Arabia Saudita), presidente del King Faisal Center for Research and Islamic Studies, in passato ambasciatore d’Arabia Saudita nel Regno Unito e negli Stati Uniti e in precedenza direttore del General Intelligence Directorate dell’Arabia Saudita; Thomas De Maizière (Germania), già ministro dell’Interno della Germania (dal 2013 al 2018) e in precedenza ministro della Difesa della Germania (2011-2013); Ebtesam Al-Ketbi (Uae), presidente e fondatrice dell’Emirates Policy Center, professoressa di Scienze Politiche presso la United Arab Emirates University e infine membro della Commissione Consultiva del Consiglio di Cooperazione del Golfo; John Negroponte (Usa), che ha ricoperto in passato numerosi incarichi presso le amministrazioni americane, tra cui vicesegretario di Stato degli Stati Uniti (2007-2009), direttore dell’Intelligence nazionale degli Stati Uniti (2005-2007), ambasciatore presso le Nazioni Unite (2001-2004), vice consigliere per la sicurezza nazionale (1987-1989) e inoltre professore presso il Miller Center for Public Affairs dell’Università della Virginia; sir Alex </strong Younger (Uk), già direttore del Secret Intelligence Service (MI6) del governo britannico e Abdallah Bou Habib (Libano), ministro degli Affari Esteri e degli Emigranti del Libano.
Presenti anche Said Djinnit (Algeria), già Inviato Speciale delle Nazioni Unite per la Regione dei Grandi Laghi (dal 2014 al 2019), e precedentemente Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per l’Africa Occidentale (tra il 2008 e il 2014) e inoltre Commissario per la Pace e la Sicurezza dell’Unione Africana (negli anni 2003-2008); Khalid bin Ahmed Al-Khalifa (Bahrain), consigliere del Re del Bahrain per gli Affari Diplomatici e in precedenza ministro degli Affari Esteri del Bahrain dal 2005 al 2020; Frederic GateretseNgoga (Burundi), ambasciatore presso il Commissario dell’Unione Africana per gli Affari Politici, la Pace e la Sicurezza; Rachid Mohamed Rachid (Egitto), già ministro del Commercio Estero e dell’Industria d’Egitto (tra il 2004 e il 2011); Abdeta Beyene (Etiopia), direttore esecutivo del Center for Dialogue, Research and Cooperation; Gilles Kepel (Francia), Inviato Speciale del Presidente Emmanuel Macron per il Mediterraneo, famoso politologo e arabista francese; Bernardino Léon (Spagna), già Rappresentante Speciale e Capo della missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (dal 2014 al 2015) e poi direttore generale della Emirates Diplomatic Academy; Mohamed Ali Guyo (Kenya), Inviato Speciale dell’IGAD per il Mar Rosso, il Golfo di Aden e la Somalia; Alia Hatoug-Bouran (Giordania), senatore del Regno Hascemita di Giordania, in passato ministro della Cultura e ambasciatore negli Usa (2010-2016) e presidente della Pam (Parlamentary Assembly of Mediterraneam) dal 2019 al 2020; David Meidan (Israele), già Alto Funzionario del governo israeliano e in tale ruolo Inviato Speciale di Netanyahu per la liberazione del soldato delle Forze di Difesa Israeliane Gilad Shalit.
Hanno partecipato anche Carmelo Abela (Malta), già ministro presso la Presidenza del Consiglio dei ministri di Malta (2020-2022), ministro degli Affari Esteri e della Promozione del Commercio di Malta (2017 -2020) e anche
ministro dell’Interno e della Sicurezza Nazionale di Malta (2014-2017); Ahmedou Ould-Abdallah (Mauritania), già ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione della Mauritania e Inviato speciale delle Nazioni Unite per la Somalia (2007-2010); Bahija Simou (Marocco), direttrice degli Archivi Reali del Marocco; Karim El Aynaoui (Marocco), presidente del Policy Center for the New South di Rabat e Vicepresidente dell’Università Mohammed VI Polytechnic di Rabat; Salim Mokaddem (Niger), consigliere del Presidente della Repubblica del Niger; Radmila Šekerinska (Macedonia del Nord), già ministro della Difesa della Macedonia del Nord (2017-2022), vice primo ministro della Macedonia del Nord (2002-2006, 2017-2020) e anche presidente dell’Unione socialdemocratica di Macedonia (2006-2008); Khalid Al-Khater (Qatar), direttore del Dipartimento “Politiche e Pianificazione” presso il ministero degli Affari Esteri del Qatar; e Mayamba Cindy Mwanawasa (Zambia), consigliere politico del Presidente della Repubblica di Zambia; Ali Abukar Hayo (Somalia), Inviato Speciale in Italia del Presidente della Somalia.