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Gigi Proietti e la sua passione per il teatro nelle foto di Umberto Pizzi al Quirino

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Gigi Proietti e Maddalena Letta
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Gigi Proietti e Maddalena Letta
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Tommaso Le Pera e Gigi Proietti
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Tommaso Le Pera e Gigi Proietti
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Tommaso Le Pera e Gigi Proietti
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Maddalena Letta e Valeria Licastro
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Gigi Proietti
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Simona Marchini e Gigi Proietti
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Tommaso Le Pera e Gigi Proietti
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Tommaso Le Pera e Gigi Proietti
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Tommaso Le Pera e Gigi Proietti
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Gigi Proietti
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Gigi Proietti
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Gigi Proietti
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Pino Strabioli
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Pino Strabioli e Pino Quartullo
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Pino Strabioli e Pino Quartullo
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Pino Strabioli e Pino Quartullo
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Pino Strabioli e Pino Quartullo
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Jas Gawronski e Camilla Morabito
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Jas Gawronski e Camilla Morabito
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Pino Quartullo e Veronica Logan
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Simona Marchini
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Simona Marchini
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Simona Marchini
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Simona Marchini
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George Hilton
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George Hilton
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Gigi Proietti e Duccio Trombadori
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Gigi Proietti e Duccio Trombadori
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Gigi Proietti e Duccio Trombadori
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Gigi Proietti e Duccio Trombadori
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Valeria Licastro e Simona Marchini
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Valeria Licastro e Simona Marchini
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Valeria Licastro e Simona Marchini
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Valeria Licastro e Simona Marchini
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Il maestro Umberto Pizzi ha fotografato ieri al Teatro Quirino un altro maestro ma di teatro, questa volta. Parliamo di Gigi Proietti che ha presentato il volume a lui dedicato, il quarto sui personaggi di spettacolo, edito Manfredi edizioni, ArtSipario_Leggi il Palcoscenico. Attraverso le fotografie di Tommaso Le Pera vengono raccontati 18 spettacoli del grande attore romano.

Prefazione del regista teatrale Antonio Calenda, lo stesso Le Pera sottolinea nella sua introduzione la grandezza di “un attore poliedrico e instancabile che mai smise di incantare, divertire, far sognare chi assisteva alle sue rappresentazioni”.

Si legge nel testo nel libro:“Ed è lì che nel 1976 Gigi Proietti “esplode” con il suo famosissimo A me gli occhi, please!, (considerato ormai un cult) scritto con Roberto Lerici. Forse il primo one man show che, ancora oggi, costituisce uno dei più grandi successi del teatro italiano d’ogni tempo. Basti pensare che lo spettacolo sarebbe dovuto rimanere in scena per una sola settimana e invece replicò per ben quattro mesi consecutivi, con oltre 250.000 spettatori (proprio come i grandi spettacoli di New York, Londra o Parigi)”. […]“Un pubblico che alla fine di ogni suo spettacolo non lo vuole far andare via e chiede, pretende un bis dopo l’altro che lui concede, e si concede, senza risparmio, divertendo e divertendosi”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)



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