Appuntamento al cimitero acattolico di Roma questa mattina per le celebrazioni del 25 aprile della Comunità ebraica romana.
Alla cerimonia, sul palco, accanto alla presidente della comunità Ruth Dureghello e al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, c’erano il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, la sindaca di Roma Virginia Raggi, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Alessandra Sartore, e l’ospite d’onore: il filosofo francese Bernard Henry Levy.
Tra il pubblico intervenuto i parlamentari Luciano Nobili e Anna Ascani, il giornalista Carlo Panella e Giorgio La Malfa.
“Chi critica può farlo perché i nostri nonni ci hanno dato la libertà”, ha detto la sindaca della capitale prendendo la parola. “Chi si permette di criticare la Liberazione può farlo perché i nostri nonni hanno combattuto per regalarci la libertà”.
“Ringrazio il Pd, i sindacati… Ci abbiamo provato a marciare insieme per il 25 aprile ma non è stato possibile. Non ci rinunciamo e continuiamo a ricordarlo anche a chi non ci vorrebbe”. Lo ha detto la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello durante le celebrazioni della festa di Liberazione, commentando le polemiche degli ultimi anni sulle commemorazioni divise con l’Anpi. “Non è giorno di polemiche o divisioni” ha continuato la presidente della Comunità, ma “il giorno della festa degli italiani, degli ebrei e dei non ebrei”. L’invito è dunque a “festeggiare uniti per quei valori della democrazia sanciti nella nostra Costituzione ricordando il sacrificio di chi a questa Liberazione ha dato la vita”, ha esortato, dicendosi fiera di “ricordare la memoria degli oltre 2000 partigiani ebrei e della Brigata ebraica, soldati che sono tornati in Europa per liberarci dalla barbarie nazifascista.
(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)