Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha tenuto banco ieri, martedì 12 dicembre, all’Aula Magna del campus di Viale Pola dove si è tenuta la presentazione del libro di Annalisa Chirico Fino a prova contraria.
All’evento hanno partecipato la presidente Luiss Emma Marcegaglia, il Rettore Paola Severino, il magistrato Carlo Nordio, già procuratore aggiunto di Venezia, e il giornalista Virman Cusenza, direttore de Il Messaggero.
Intervistato dal direttore del Messaggero Virman Cusenza, l’ex primo ministro ha tuonato contro il circo mediatico-giudiziario tornando sul caso Consip e sulle intercettazioni telefoniche con suo padre Tiziano pubblicate dal Fatto Quotidiano. “Se emergerà che qualcuno ha tradito il proprio giuramento è giusto che paghi”, ha detto Renzi. Nel mirino del suo intervento raccontato da Francesco Bechis su Formiche.net, anche se non è mai stato nominato esplicitamente, è parso esserci in particolare il quotidiano diretto da Marco Travaglio. “Quando tu accetti di non andare incontro ai problemi, ma di guardarli dal buco della serratura, quando di un episodio ignori il contesto, quando dopo anni di mostro sbattuto in prima pagina, a una assoluzione dedichi due righe, siamo in presenza di un limite della comunicazione”, ha affermato il segretario del Pd.
Quello giudiziario italiano “è un sistema migliore di tanti altri al mondo, mi sento più garantito dalle procedure italiane” ma i problemi del sistema giudiziario ci sono e sono a carico di tre soggetti: il politico, il magistrato e il giornalista. Nessuno si può sentire assolto”, ha detto il segretario del Pd alla presentazione del libro ‘Fino a prova contraria’ alla Luiss.
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