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Roberto Fico a tutto campo. Dalla Diciotti alla Festa dell’Unità di Ravenna. Le foto

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Roberto Fico e Graziano Delrio
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“I profughi dovevano scendere tutti dalla Diciotti fin dal primo giorno”, Parola di Roberto Fico, presidente della Camera, intervenuto alla Festa dell’Unità a Ravenna. “E io sono intervenuto perché accadesse”. Insomma, una presa di distanza da Salvini, una delle tante in questi mesi. Ma precisa: “Prendo posizione oggi, lo facevo anche quando ministro dell’Interno era Marco Minniti. Perché intervengo quando si vogliono fare accordi con la Libia, che non è un Paese sicuro, visto che molti sindaci sono collegati alle milizie, che tengono in mano i centri di detenzione, che sono veri e propri business”.

Di fronte agli attacchi ricevuti da Salvini, Fico spiega: “A me della mia difesa e di creare la polemica costantemente non frega assolutamente niente. Neanche di rispondere a Salvini. Io dico ciò che penso perchè il m5s io l’ho costruito. Conosco il mio Movimento al punto da sapere che nei limiti del contratto di governo si può muovere, ma troppo al di là non si potrà più muovere”. Come dire, un’intesa di breve periodo da cui non ci si può aspettare troppo. E sottolinea: “Lega e 5Stelle lavorano su un contratto, non su un’alleanza. E alle europee andremo da soli”.

Rimanendo sempre nel campo dei migranti, Fico ha spiegato come “il regolamento di Dublino” va rivisto ma “non verso Viktor Orban ma verso una linea di accoglienza per quote”. Un cambio dell’Unione europea ma “da studiare né con i Paesi di Visegrad, né con Macron, perché se è chiaro che i primi sono contro gli interessi dell’Italia, non è che con il secondo abbiamo grande scelta dopo quello che ha fatto a Ventimiglia, Bardonecchia e in Libia. Non ci sono da un lato in barbari e dall’altro le persone perbene”.

(Foto Imagoeconomica – riproduzione riservata)



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