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Che ci faceva Roman Abramovich (nella lista nera di Navalny) a Roma. Foto archivio Pizzi

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Roman Abramovich e Dasha Zhukova
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Dasha Zhukova e Roman Abramovich
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Dasha Zhukova e Roman Abramovich

Non si ferma l’impegno della Fondazione per la lotta alla corruzione creata da Aleksei Navalny. Nonostante l’oppositore al governo di Vladimir Putin resti in carcere, l’organizzazione ha confermato che continuerà a lavorare, sia sul piano legale che su quello politico. In una serie di dichiarazioni rilasciate all’emittente Dozhd, il direttore della fondazione, Ivan Zhdanov, ha detto che inviterà “alle proteste, lo abbiamo già fatto. La Fondazione continuerà a lavorare. Continueremo sul piano legale. Proseguiremo con il ‘volo intelligente’. E continueremo a invitare alle proteste. […] Credo che ci saranno reazioni forti dall’estero. Le violazioni delle norme europee, della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, comporterà delle conseguenze”.

E in questa linea l’organizzazione ha chiesto al presidente americano, Joe Biden, di imporre sanzioni contro 35 persone, di cui almeno otto molto vicine al presidente Putin. Nell’elenco dei nomi ci sono “oligarchi a cui Putin ha consegnato ricchezza e potere”, persone che hanno “violato i diritti umani” e “individuo coinvolti nella persecuzione contro Navalnyj”. La lettera è stata inviata anche al governo del Regno Unito e all’Unione europea.

L’emittente televisiva Cnn ha sottolineato che nella lista c’è il nome dell’imprenditore russo Roman Abramovich, accusato di essere un “facilitatore” e “beneficiario” del sistema del Cremlino. Il proprietario del Chelsea Football Club della Premier League inglese ha respinto le accuse, che considera senza fondamento.

Nato a Saratov nel 1966, Abramovich è il secondo uomo più ricco della Russia. La sua vita è avvolta nel mistero. Rilascia poche interviste e poco si sa delle sue origini e i suoi gusti. Da quanto si legge sul The Guardian si sa che è rimasto orfano quando era molto piccolo ed è stato cresciuto da uno zio, funzionario dell’industria petrolifera sovietica, nella regione Komi in Siberia.

Abramovich ha studiato all’Istituto Gubkin di Petrolio e Gas a Mosca ma non si sa di preciso in cosa si è laureato. Le attività che l’hanno catapultato sul mercato internazionale sono cominciate tramite una società svizzera chiamata Runicom. Certo è che ha tre figli e gli piace la musica del gruppo russo Soleen.

Questi gli scatti di Abramovich, immortalato insieme all’ex moglie, la collezionista d’arte Dasha Zhukova, da Umberto Pizzi.

Foto: Umberto Pizzi – riproduzione riservata

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