“Dopo 15 anni mi sono dimesso da presidente della Dc, partito di cui tanti hanno riso ma che ha condizionato almeno tre turni di elezioni politiche e regionali. Auguro a chi mi succederà più fortuna e pari longevità alla guida del partito”. Con un tweet dal suo profilo ufficiale, Gianfranco Rotondi ha annunciato le dimissioni da presidente della Democrazia cristiana. “Lasciare perché si è creduto in una rinascita del Centro con @forza_italia e invece si sono perse le elezioni e ci si azzuffa per le ultime briciole. Meglio fermarsi”, ha aggiunto Rotondi, stimolato dal dialogo con i suoi follower su Twitter.
Gianfranco Rotondi si è dimesso irrevocabilmente da presidente della Democrazia Cristiana, partito da lui stesso rifondato nel dicembre 2004 e federato a Forza Italia. La lettera di dimissioni è stata inviata al coordinatore nazionale Giampiero Catone e al presidente d’onore del partito, Silvio Berlusconi. L’ufficio di segreteria si riunirà venerdì 7 giugno per prendere atto delle dimissioni ed avviare a norma di statuto le procedure per l’elezione del successore. La Dc cosiddetta “di Rotondi” esordì nel 2004 e si presentò da sola alle successive elezioni regionali. Alle politiche del 2006 la Dc presentò una lista collegata al centrodestra. Nel 2008 la Dc fondò con Forza Italia e An il Pdl, e alla fine di quell’esperienza riprese la propria iniziativa prima col nome di “Rivoluzione Cristiana”, poi di nuovo Dc. Ora la scommessa è sopravvivere con una nuova guida e, forse, una nuova linea politica.
Ecco Gianfranco Rotondi visto da Umberto Pizzi
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