Apre a Milano Casa Emergency, nuova sede dell’organizzazione umanitaria, che ha trovato posto in una scuola abbandonata in via Santa Croce 19, di fronte alla basilica di Sant’Eustorgio. La struttura si presenterà alla città dal 15 al 17 settembre con una serie di incontri pubblici, dibattiti e mostre che saranno la cifra distintiva della nuova sede. L’obiettivo è infatti quello di farne un luogo aperto alla città, nel quale “per promuovere una cultura di pace e praticare diritti”.
“E’ un’operazione di cui Milano credo debba essere fiera – ha detto ieri il sindaco, Giuseppe Sala – perché qui c’è il cuore di un’organizzazione come Emergency e il cuore di Milano, ma anche la razionalità. Recuperiamo infatti una scuola abbandonata da tanto tempo e lo facciamo lavorando con realtà che sono disponibili a prendersi la propria quota di rischio. Reiteriamo così la collaborazione tra istituzioni e associazioni che portano l’anima milanese in giro per il mondo. Di fronte a questo bell’esempio noi dobbiamo accelerare le procedure e continuare sulla strada di recuperare al meglio gli spazi che abbiamo”.
“Siamo molto orgogliosi di avere vinto il bando. Abbiamo una struttura accogliente e aperta alla cittadinanza che rappresenta molto bene i nostri valori” ha aggiunto la presidente di Emergency, Rossella Miccio. “Ce la metteremo tutta – ha garantito il fondatore dell’ong, Gino Strada – per dare un’impronta culturale dei valori sui quali si fonda una società davvero civile. Non è solo questione di migranti ma di povertà, anche di tanti italiani che non hanno più diritti fondamentali come quello a essere curati”.
Per questo oltre agli uffici e agli spazi per eventi Casa Emergency ospiterà anche un “punto di informazione e accompagnamento in ambito sociosanitario” e Strada non esclude in futuro di creare un polo di cure cliniche anche a Milano, dove l’associazione già opera con ambulatori mobili. “Se potremo dare una mano con una struttura fissa lo faremo molto volentieri” ha concluso il medico, secondo il quale “gli italiani sono poveri rispetto a qualche decennio fa” e “si vanta spesso la medicina privata che è una schifezza totale. L’ingresso del profitto ha condizionato il venir meno di risorse nelle strutture pubbliche”.
Negli scorsi giorni il fondatore di Emergency aveva criticato il ministro dell’Interno Marco Minniti, in riferimento alle politiche sull’immigrazione che vedono il ministro protagonisti di diversi incontri con il governo libico. “Bene, andiamo proprio bene! Minniti ha una storia da sbirro e va avanti su quella strada lì – ha commentato Strada ai microfoni di Radio Capital -. Per lui ributtare in mare o riconsegnare bambini, donne incinte poveracci a quelli lì in Libia, e farli finire nelle carceri ammazzati o torturati, è una cosa compatibile con i suoi valori. E si sente orgoglioso di quel che fa”.
“Questi accordi con la Libia e il decreto del ministro Minniti – ha proseguito il fondatore di Emergency – sono niente di più e niente di meno che un atto di guerra contro i migranti. Noi già oggi siamo responsabili di diversi morti, diverse persone torturate, centinaia o migliaia di casi di violazione dei diritti umani, e per soddisfare il nostro egoismo e la necessità di una politica di livello infimo, non esitiamo a ributtare questa gente in quell’inferno, nelle mani di torturatori assassini”.
(Foto: Imagoeconomica)