Il 9 Febbraio 2017, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, la Comunità di Sant’Egidio ha celebrato i suoi 49 anni di attività. Anziani e bambini, provenienti da tutti i quartieri della Capitale, e tanti rappresentanti delle istituzioni, come la sindaca Virginia Raggi, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio e la ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, hanno preso parte alla celebrazione presieduta da monsignor Giovanni Angelo Becciu.
Durante la sua omelia, il Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali ha insistito sulla vocazione di Sant’Egidio: “La vostra missione è andare in tutte le periferie, dove vi sono conflitti, dove le persone non sono riconosciute nella loro dignità, dove le diversità sono vissute come esclusione e conflitto invece che come arricchimento”. Perché “le periferie tornino ad essere al centro”. Una Comunità che è nata a Roma ma che si è aperta al mondo: “La vostra “romanità” faccia di voi tutti altrettanti collaboratori di Papa Francesco, che dilatano il suo cuore e le sue braccia, giungendo là dove egli non può arrivare fisicamente. Solo così cambierà anche la geopolitica mondiale”. E ha definito “tenace” il lavoro portato avanti da Sant’Egidio, come quello rivolto all’integrazione degli immigrati e dei rifugiati: “Mi permetto di incoraggiarvi a continuare a costruire ponti, legami, perché si affermi una civiltà del vivere insieme, una civiltà dell’amore, anche se non sempre questo è l’orientamento del mondo, soprattutto in questi tempi”.
Rivolgendo un saluto al termine della liturgia, il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, ha affermato: “Crediamo in una città dove non esiste il noi e il loro, ma dove si può costruire insieme una grande forza di pace. Oggi non celebriamo un’istituzione, ma viviamo un momento di festa che non esclude nessuno. Qui è rappresentata tutta Roma, tutte le generazioni: dai bambini agli anziani, romani e romani acquisiti, rappresentanti di tanti paesi, culture e religioni”. “Non è un caso, è una scelta – ha sottolineato Impagliazzo – la nostra vita di ogni giorno, al centro come nella periferia. Questa città, e più in generale la società, ha bisogno del contributo di tutti per crescere bene e realizzare il bisogno che sentiamo più urgente in questo tempo: quello della pace”.
(testo: Askanews)
(Foto: Imagoeconomica)