È ancora bagarre al Senato fra Movimento 5 Stelle e Pd sui vitalizi ai parlamentari. Nei giorni scorsi la Camera ha approvato la proposta del Democratico Richetti, che prevede l’applicazione, anche per i parlamentari, delle regole sul trattamento previdenziale che valgono per i lavoratori dipendenti.
In teoria la discussione al Senato era calendarizzata per settembre, ma il M5S martedì ha chiesto la trattazione d’urgenza. L’aula, a larga maggioranza, ha votato contro, scatenando la reazione dei senatori grillini. Hanno esposto cartelli con scritto “Stop ai vitalizi subito” e dai loro banchi si è levato il coro “buffoni, buffoni”, Fra i più agguerriti, Paola Taverna e Nicola Morra. Il presidente Piero Grasso è dovuto intervenire per sedare gli animi.
Beppe Grillo, sul suo blog, è andato all’attacco. “Il vitalizio non vogliono perderlo – ha scritto – e organizzano un clamoroso voltafaccia al Senato. La legge può essere discussa e approvata subito. Oggi i cittadini sapranno esattamente chi ha votato per tenersi il vitalizio il più a lungo possibile. Vogliono rallentare la discussione che avverrà così solo in autunno e poi approvare modifiche per farla nuovamente tornare alla Camera, quando non ci sarà più il tempo di approvarla”.
Per il Pd, quella dei grillini sarebbe solo una manovra propagandistica. “Perché presentare a poche ore dalla sospensione dei lavori una deliberazione di urgenza? – è intervenuto il capogruppo Luigi Zanda, interrotto ripetutamente dalla proteste dei colleghi del M5S – Perché ritardare il dibattito sul Ddl concorrenza(calendarizzato oggi, ndr)? Con la richiesta di urgenza i senatori del Movimento 5 stelle vogliono apparire all’opinione pubblica italiana come i campioni dell’antipolitica, dell’antipartitismo, come i rappresentanti dell’antisistema”.
Zanda ha poi rassicurato che il Pd non intende far melina sui vitalizi. “Le senatrici e i senatori del Pd vogliono esaminare con rispetto e attenzione un provvedimento così rilevante che ci arriva dalla Camera a nostra prima firma e certo non dai 5 stelle. Il Senato non deve dilungare inutilmente la discussione e non lo farà, ma non deve troncarla artificialmente. Vogliamo esaminare anche questo provvedimento con lo scrupolo necessario, studiandone il contenuto e gli effetti, valutandone l’impatto sul sistema parlamentare e i risvolti di costituzionalità, che non sono certamente aspetti secondari e che la Commissione dovrà valutare con la necessaria attenzione. l ddl sulle pensioni dei parlamentari farà in Senato il suo corso regolare, rigorosamente senza alcun rallentamento e senza nessun trucco né per intralciarne la trattazione, né per modificarne il cammino”.
Le foto di Benvegnù Guaitoli/Imagoeconomica