L’Assemblea privata di Farmindustria, che si è svolta ieri a Roma, ha confermato la leadership dell’attuale Comitato di Presidenza con al timone per il prossimo biennio (2018-2020) il presidente Massimo Scaccabarozzi.
“La decisione è stata presa all’unanimità – ha comunicato Farmindustria – con l’obiettivo prioritario di dialogare con le Istituzioni per una nuova governance farmaceutica basata sull’equità e sulla stabilità delle regole”.
“Sono davvero onorato per la scelta delle aziende associate – ha affermato Scaccabarozzi – insieme ai colleghi del Comitato di presidenza e della Giunta, punterò a fare il meglio per rispondere alle molte sfide di cambiamento, velocissimo e profondo, nella salute, che in questi anni il settore delle Life Sciences è chiamato ad affrontare. Ne è prova la rivoluzione vera e propria nelle terapie, con 15 mila farmaci allo studio nel mondo per importanti malattie, 7 mila dei quali in sviluppo”.
“Sono davvero onorato per la scelta delle aziende associate – dichiara Scaccabarozzi – Insieme ai colleghi del Comitato di presidenza e della Giunta, punterò a fare il meglio per rispondere alle molte sfide di cambiamento, velocissimo e profondo, nella salute, che in questi anni il settore delle Life Sciences è chiamato ad affrontare. Ne è prova la rivoluzione vera e propria nelle terapie, con 15 mila farmaci allo studio nel mondo per importanti malattie, 7 mila dei quali in sviluppo”.
E poi ancora:”Le nostre imprese vogliono contribuire con convinzione alla crescita economica dell’Italia, grazie ai 2,8 miliardi di investimenti nel 2017 sul territorio in ricerca e produzione, e all’aumento dell’occupazione (3 mila addetti in più dal 2015 al 2017) con l’assunzione di tanti giovani (+10% in 2 anni). Senza dimenticare il ruolo fondamentale delle donne, che superano il 40% del totale degli addetti”. Insomma, la volontà di Massimo Scaccabarozzi è quella di mettere in chiaro che “le aziende del farmaco sono disponibili, come sempre, al dialogo su tutti i temi strategici per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e per un adeguato finanziamento finalizzato all’innovazione e all’accesso dei farmaci. Mettendo al centro del sistema salute il paziente e il rispetto della libertà prescrittiva del medico”.
(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)