“America e Europa sono due facce della stessa medaglia” che rappresenta l’Occidente, ha detto Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in apertura della conferenza “Europa-Usa 2025: Sfide transatlantiche” che si è tenuta ieri a Roma. Tajani ha sottolineato i profondi legami che sussistono tra gli Stati Uniti e l’Unione europea, ma che sarebbe un errore legare agli eventi politici come un cambio di presidenza. Ora l’obiettivo fondamentale è trovare un punto di incontro nei diversi interessi in comune e rafforzare l’alleanza transatlantica con una visione strategica, non perdendo di vista la difesa dei principi e valori che ne sono alla base.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato come gli eventi degli ultimi anni, in particolare la pandemia e i conflitti internazionali, hanno messo in luce non solo la fragilità dell’alleanza ma anche la necessità di costruire delle nuove regole che rispondano alle esigenze attuali. Transizione green, economia digitale, sovranità industriale e la difesa europea sono i principali dossier sul tavolo di Bruxelles.
Al dibattito sono intervenuti anche i rappresentanti di importanti realtà americane che hanno condiviso il loro punto di vista dall’altra parte dell’Atlantico. Tra questi, James J. Carafano, vicepresidente di The Heritage Foundation, ha parlato del presidente Donald Trump come di una personalità trasparente ma che ha bisogno di interlocutori veramente interessati al dialogo. “Con l’Europa o senza”, Trump farà quello che ha promesso in campagna elettorale. Ma se l’obiettivo è quello di costruire una forte relazione transatlantica, “è necessaria una conversazione seria tra adulti”, ha detto Paul McCarthy, direttore per l’Europa dell’Iri.
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