Tutti la ricordano quando, accanto a Totò, cantò una tra le più celebri canzoni dell’epoca “ma dove vai bellezza in bicicletta…” o quando, davanti ad un Tassinaro Alberto Sordi, scostò la gonna, mostrò le gambe e disse: “Queste, le vedi queste, non si rifanno più”. Silvana Pamapanini è morta il 6 gennaio, a 90 anni, all’ospedale Gemelli di Roma.
La diva “ebbe più proposte di matrimonio che mal di testa” ma rimase nubile. L’attrice del cinema italiano che recitò insieme a Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. La star internazionale che rifiutò Hollywood e che faceva impazzire la Francia, dove la chiamavano Ninì Pampam, e il Giappone, dove l’imperatore Hirohito le regalò una bambola, un samurai e cinque kimono.
La ragazza “Scandalosamente perbene”, come aveva scritto nella sua autobiografia, che si paragona a Greta Garbo e dialoga con Jaques Prévert, Pablo Neruda e Garcia Lorca. L’attrice che recitò in film come I pompieri di Viggiù, O.K. Nerone, Processo alla città e La presidentessa. La ragazza che, conquistando il pubblico, si fece incoronare Miss Italia ex aequo.
La donna che ha avuto flirt con Jimenez, allora presidente venezuelano, Faruk d’Egitto, Fidel Castro, Tyrone Power, Orson Welles, Ormar Sharif e William Holden, e che oggi viene ricordata come una simbolo della bellezza italiana.
(Foto: Umberto Pizzi)