Nell’incontro che ieri, domenica 20 agosto, ha dato il via al 38° Meeting per l’amicizia fra i popoli alla Fiera di Rimini in programma fino a sabato 26 agosto, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha parlato di Renzi, Barcellona, Libia e legge di bilancio.
“Voglio che questo Meeting dica alla splendida Barcellona che noi siamo al suo fianco e che abbracciamo le famiglie dei cittadini italiani che hanno perso la vita in quell’attentato“. La risposta agli attacchi terroristici? “È nel governo dei flussi migratori e nel contrasto alla radicalizzazione islamista, non nella negazione della realtà, che alimenta ogni forma di reazione negativa e di minaccia”. Che non è cioè “una forma di sicurezza ma una garanzia di insicurezza”, ha detto il presidente del Consiglio.
“L’idea di un passato visto come bene rifugio è all’origine di molte semplificazioni, sia nelle versioni imperiali sia in quelle nostalgiche alla base di sovranismi e nazionalismi”, ha aggiunto Gentiloni. Ma “se incappiamo in un’esaltazione dell’apertura corriamo altrettanti rischi”, ha proseguito il premier: “L’illusione della pace universale e l’onnipotenza dell’individuo cosmopolita è durata un attimo, il breve periodo che va dalla caduta del muro di Berlino a quella delle Torri Gemelle”, perciò “dobbiamo fare uno sforzo costante per renderci conto di ciò che è davanti al nostro naso”. Perché “non esiste un’identità cosmopolita”.
Leggi cosa ha detto Gentiloni al Meeting di Cl nell’articolo di Francesco Gnagni
(Foto Raffaele Verderese/Imago Economica)