È stata allestita a Montecitorio la camera ardente di Stefano Rodotà, il giurista e uomo politico scomparso venerdì. Esponenti delle istituzioni, politici e cittadini comuni hanno portato il loro ultimo saluto a Rodotà nella sala Aldo Moro.
Tra i tanti rappresentanti delle istituzioni si anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Il capo dello Stato si è trattenuto qualche minuto con i familiari del giurista e uomo politico scomparso venerdì, poi ha sostato in raccoglimento davanti al feretro. Dopo aver firmato il libro delle presenze, Mattarella ha lasciato Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni. Nel messaggio inviato venerdì scorso alla famiglia, Mattarella aveva ricordato di Rodotà “le alte doti morali e l’impegno di giurista insigne, di docente universitario, di parlamentare appassionato e di prestigio e di rigoroso garante della Privacy”. “La sua lunga militanza civile al servizio della collettività – aveva sottolineato – è stata sempre contrassegnata dalla affermazione della promozione dei diritti e della tutela dei più deboli”.
A rendere omaggio a Rodotà anche Roberto Speranza e Arturo Scotto, esponenti di Articolo1-Mdp. “Stefano Rodotà – ha sottolineato Scotto – è stato un innovatore della sinistra, battendosi tutta la vita perché diritti civili e diritti sociali camminassero insieme. Un giurista che ha spiegato a tutti gli italiani che la Costituzione era l’arma nelle mani dei più deboli per difendersi dall’arbitrio dei più forti. Ci mancherà questo maestro che ha saputo parlare a tutte le generazioni con un linguaggio semplice e appassionato”, ha aggiunto.
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