L’esito era scontato, il contesto molto meno. Non è passata la mozione di sfiducia presentata dal Pd contro il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. I sì alla mozione sono stati 102, 159 contrari, 19 astenuti. I senatori presenti erano 283, i votanti 280, la maggioranza era fissata a 131 voti. Palazzo Madama si appresta a votare anche la mozione di sfiducia presentata da Forza Italia.
La mozione del Partito Democratico è stata presentata dal senatore Margiotta, mentre quella di Forza Italia è stata illustrata da Alessandra Gallone: in particolare i forzisti sono stati protagonisti di una piccola protesta con l’esposizione dei cartelli “Toninelli lo facciamo per te” per chiedere ufficialmente le dimissioni del ministro dei Trasporti e Infrastrutture. La presidente Casellati ha sospeso la seduta per qualche minuto riprendendo i colleghi del suo stesso partito per la provocazione.
Toninelli ha rivendicato il suo operato: la ridiscussione della Tav “è un dovere assunto dal governo in Parlamento fin dalla sua nascita e ribadito testualmente attraverso due distinte mozioni: la prima, appena un mese fa, alla Camera dei Deputati e la seconda, solo due settimane fa, proprio qui al Senato della Repubblica. Ho agito in totale coerenza e trasparenza”, ha detto Toninelli, festeggiando poi con Barbara Lezzi e Giuseppe Conte.
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