Per Francesco Totti è stato il giorno dell’addio, dopo trent’anni d’amore, di passione, di lacrime e gioie, trent’anni di matrimonio con la Roma finiti con una fredda e dolorosissima email inviata alle 12.41 al ceo del club giallorosso. Il 17 giugno 2001 Totti diventava campione d’Italia per la sua prima ed unica volta in carriera, il 17 giugno di 18 anni dopo, con tantissimo amaro in bocca, il capitano dice arrivederci al suo più grande amore.
E lo fa in una lunga e a tratti divertente conferenza stampa nel Salone d’onore del Coni. “Oggi ho dato le mie dimissioni dall’As Roma tramite un’email inviata al ceo. Speravo non ci fosse mai questo giorno, ma purtroppo è arrivato ed è molto brutto per me – ha detto Totti – viste le condizioni ho pensato fosse doveroso prendere questa brusca decisione. Non ho mai avuto una possibilità operativa all’interno dell’area tecnica della Roma ed ho pensato fosse giusto fare questo passo. L’ho fatto per il bene della Roma, perchè davanti a tutto ci deve essere lei. Questa decisione l’ho presa per colpe non mie”.
“Quello di oggi è un momento terribile, altro che quando ho smesso di giocare – ha aggiunto quasi commosso annunciando il suo addio alla Roma, stavolta definitivo – oggi è come morire. Era meglio morire”. Francesco Totti, all’interno del gremitissimo Salone d’onore del Coni, punta l’indice contro James Pallotta e Franco Baldini, rei di averlo escluso da ogni decisione: “In due anni e oltre non ho mai sentito nessuno, non ho mai ricevuto nessun messaggio o una chiamata. Di solito se una persona sbaglia qualcosa c’è subito qualcuno pronto a farsi sentire per farti capire l’errore e farti prendere le responsabilità, ma così non è stato”.
(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)