Si è concluso in settimana il viaggio in Africa del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il premier ha visitato Tunisia, Angola, Ghana e Costa d’Avorio dal 24 al 29 novembre.
In Tunisia, il premier ha incontrato il Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi e il presidente dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo tunisino, Mohammed Ennaceur. Di seguito, ha parlato anche con il primo ministro Youssef Chahed. In Tunisia Gentiloni è stato inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salamé.
In Angola, in una visita durata un giorno, il premier ha incontrato il presidente della Repubblica di Angola, João Lourenço. In Ghana, invece, è stato ricevuto dal presidente della Repubblica del Ghana, Nana Akufo Addo. In Costa d’Avorio Gentiloni ha partecipato al 5° Vertice Unione europea-Africa, insieme ad altri leader europei. Rappresentanti dell’Unione Africana, Unione europea, Libia, Francia, Germania, Spagna, Ciad, Niger, Marocco e Repubblica del Congo si sono riuniti per discutere in particolare la situazione dei migranti, dopo lo scandalo suscitato dal reportage della Cnn sulla loro vendita come schiavi nel Paese del Nord Africa.
Uno degli accordi siglati a Abidjan riguarda un piano di evacuazione urgente in partnership con le Nazioni Unite per rimpatriare nei prossimi giorni e settimane i migranti che si trovano in Libia “in condizioni disumane”. Il presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki, ha precisato che si tratta di 3.800 migranti da rimpatriare con urgenza, ammonendo però che nel Paese del Nord Africa si trovano “tra 400.000 e 700.000” migranti, in almeno 42 campi di detenzione.
Tra balli tipici, incontri istituzionali e sopralluoghi nelle piattaforme dell’Eni in territorio africano, Gentiloni ha portato a casa diversi accordi a favore di un rapporto più stretto tra l’Africa e l’Italia. Gentiloni ha anche visitato diverse piattaforme dell’Eni in territorio africano.
(c) Tiberio Barchielli/ImagoEconomica. Riproduzione riservata