Si chiama Alleanza liberlpopolare per le autonomie (Ala) il nuovo gruppo al Senato fondato da Denis Verdini. Il gruppo è ormai al centro della scena politica e parlamentare.
Da un lato per i rabbuffi che arrivano dal loro ex partito, Forza Italia, che accusa i verdiani di tradimento e di una progressiva confluenza nel costituendo partito della nazione vagheggiato dal premier Matteo Renzi (anche se non pochi ritengono che l’operazione verdiniana abbia una sorta di beneplacito non esplicitato da parte di Silvio Berlusconi per sostenere indirettamente Renzi, il vero erede politico di Berlusconi secondo la definizione di Giuliano Ferrara, amico sia di Berlusconi che di Verdini).
Da un altro lato per i mugugni sempre più consistenti che si odono nella sinistra del Pd per l’appoggio che Ala può garantire alla riforma del Senato, osteggiata dalla minoranza del partito guidato da Renzi.
Infine le mosse dei verdianiani, e in particolare un gesto di Lucio Barani, eccentrico socialista già forzista ora esponente di Ala, hanno provocato i tumulti ieri da parte dei Cinque Stelle e in particolare della grillina Barbara Lezzi che ha accusato Barani di un gesto scurrile.