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Vincenzo Boccia, Paolo Gentiloni e Antonio Tajani alla Festa fogliante di Cerasa. Le foto

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Antonio Tajani
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Claudio Cerasa e Vincenzo Boccia
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Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni
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Claudio Cerasa e Vincenzo Boccia
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Claudio Cerasa e Vincenzo Boccia
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Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni
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Antonio Tajani
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Claudio Cerasa e Dario Nardella
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Dario Nardella
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Sabino Cassese
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Sabino Cassese
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia
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Paolo Gentiloni
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Vincenzo Boccia
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Vincenzo Boccia

“Occorre un dialogo e un confronto serrato con l’Europa, occorre farle capire che sulla crescita ci si gioca una grande sfida, ma non si può dire che si accetta il dialogo ma non ci si muove su nulla, perché che dialogo è se si parte già con un pregiudizio”. Queste le parole del  presidente di Confindustria Vincenzo Boccia parlando con i giornalisti a Firenze al suo arrivo alla Festa Fogliante, giornata dell’ottimismo, organizzata dal Foglio a Palazzo Vecchio.

“Questo governo ha un rapporto difficile con i corpi intermedi dello Stato, non dico andare d’accordo ma almeno capire le proposte degli altri” e “se tra qualche mese la crescita non ci sarà e ci sarà meno occupazione il governo si giocherà la sua credibilità, non vorrei che si usasse sempre l’alibi delle colpe degli altri, sarà colpa dell’Ue o di altri?”, ha sottolineato inoltre Boccia.

Anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani è stato ospite della festa questa mattina e a margine della manifestazione si è espresso così sulla situazione economica dell’Italia: “Il governo sta facendo una guerra contro l’Europa ma le guerre si dichiarano quando si possono vincere. Quando la sconfitta è certa diventa una sorta di suicidio politico quello di andare contro tutti, e soprattutto contro gli italiani. Il problema non è la Commissione europea. Si può anche disinteressarsi delle scelte di Bruxelles ma il problema vero è che la manovra non funziona”. E ha concluso infine: “L’Italia è isolata, non conta nulla, se si è isolati non si raggiungono gli obiettivi, mala tempora currunt fuori dai confini nazionali e anche dentro”, l’ipotesi di una uscita dall’euro “terrorizza gli investitori che stanno in America”.

“Questo governo è pericoloso e prima si dimette e meglio è per il popolo italiano” perché, peraltro, si tratta di un governo “che ha messo in moto un meccanismo che ci può portare fuori dall’Europa”. Così invece l’ex premier Paolo Gentiloni (Pd) partecipando all’evento.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)



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