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Virginia Raggi celebra il primo matrimonio gay in Campidoglio. Le foto

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha celebrato questa mattina nella sala Rossa del Campidoglio la prima unione civile di una coppia gay nella Capitale. Francesco Raffaele Villarusso e Luca De Sario, regista televisivo il primo e anima di una compagnia di danza tipo Cirque du sole il secondo, sono i contraenti della prima unione civile gay celebrata nella città con la formula prevista dalla legge Cirinnà entrata in vigore il 5 giugno scorso, mentre la prima unione gay della provincia di Roma è stata celebrata il 29 agosto a Rocca Di Papa.

LE PAROLE DI RAGGI

“Benvenuti, vi vedo emozionatissimi e giustamente, è un momento importante. Nasce una nuova coppia e una nuova famiglia”, ha detto la sindaca di Roma Virginia unendo civilmente Francisco e Luca, i primi “sposi” dello stesso sesso della Capitale. I due giovani indossavano un cilindro viola uguale, camicie con jabot e sneakers identiche.

“Questa è la sfida che vi accingete a intraprendere. Vi auguro una vita intensa. Andate avanti a testa alta con forza e divertitevi. Il segreto è divertirsi”, ha concluso Raggi prima di leggere gli articoli del Codice civile che hanno sancito l’unione. Subito dopo la lettura è scoppiato un grande applauso.

I PREPARATIVI PER LA FESTA

“Arriveremo con due cilindri uguali – ha spiegato Francisco prima di arrivare in Campidoglio, raggiunto al telefono del suo organizzatore, il costumista Piermatteo Giacalone vestito con un trench arancio – e durante la cerimonia saremo accompagnati dalla canzone “di sole e di azzurro” di Giorgia”. La festa si terrà all’Oasi Beach di Torvaianica. La torta sarà un’edizione speciale dei “sampetrini”, la torta gelato di Andrea Fassi a forma di selciato.

GLI SPOSI

Fidanzati già da qualche anno Francesco Raffaele, 43enne nato a Cerignola e Luca, trentenne, secondo quanto prescrive la legge Cirinnà, formalizzeranno la loro unione alla presenza di due testimoni, scegliendo se mantenere entrambi il cognome di origine oppure unificarli con uno dei loro due cognomi. Per la legge dovranno offrirsi a vicenda assistenza morale e materiale, e coabitare. Non sono tenuti al vincolo di fedeltà reciproca, potranno scegliere se mettere in comune o meno i propri beni, decidendolo oggi e potranno avere gli stessi diritti successori e pensionistici di tutti gli altri sposi.

(Testo Askanews)

(Foto Stefano Carofei/ImagoEconomica)


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