Tra i finalisti del premio Strega c’è anche lui, Vittorio Sermonti, classe 1929, saggista, regista di radio e tv, giornalista e docente, con “Se avessero”, edito da Garzanti. A pochi giorni dall’evento letteraio più importante dell’anno, il libro, arrivato nella famosa “cinquina”, è stato presentato ieri, lunedì 4 luglio, nella cornice dell’Hotel Columbus in via della Conciliazione a Roma.
“Se avessero – ha detto Sermonti – è un esercizio di indagine interiore. La storia è quella di un ragazzo di 70 anni fa, con un fratello biondo che rischia di essere ammazzato dai partigiani, una famiglia materna antifascista ma non per questo isolata dalla nazione circostante e la piccola enclave fascista della famiglia paterna, il tutto secondo quel congegno di scatole cinesi così familiare agli italiani. Il libro – ha concluso l’autore – è anche una lunga canzone d’amore per un tu cui l’io narrante deve molto: lei ha girato la clessidra e tutto è ricominciato”.
Tra i presenti anche i coniugi Ripa di Meana con la figlia Ludovica, Ludina Barzini, giornalista che ha lavorato con L’Espresso, Il Corriere della Sera e La Stampa, e lo storico d’arte Carlo Strinati.
(Foto: Umberto Pizzi/riproduzione riservata)