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Goodbye, Wendy Sherman. La vice-segretario di Stato lascia il suo incarico

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Wendy Sherman con il cardinal Parolin
2 / 14
Wendy Sherman, Ettore Sequi
3 / 14
Wendy Sherman, Antonio Tajani
4 / 14
Oliviero Bergamnini, Wendy Sherman
5 / 14
Wendy Sherman, Francesco Talò
6 / 14
Shawn Crowley, Cindy McCain, Wendy Sherman, Joe Donnelly
8 / 14
Wendy Sherman, Antony Blinken
9 / 14
Wendy Sherman, Susan Rice
10 / 14
Wendy Sherman, Joe Biden

“Quando sono entrato a far parte del Dipartimento di Stato nel 1993, Wendy aveva già una reputazione consolidata per aver affrontato le sfide più difficili della politica estera con determinazione e per essere una collega e un mentore straordinari. Da allora, ho avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con lei sia all’interno che all’esterno del governo, in tutte le amministrazioni, su alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo. Ma soprattutto, in quasi tre decenni di lavoro insieme, ho avuto il privilegio di contare su Wendy non solo come confidente, ma anche come amica”.

Così inizia il discorso di commiato di Antony Blinken dedicato a Wendy Sherman, vice-segretario di Stato che in questi due anni di amministrazione Biden ha viaggiato in lungo e in largo, soprattutto nella regione dell’Indo-Pacifico, “contribuendo a guidare il nostro impegno nell’Indo-Pacifico, la regione in cui si scriverà la storia del XXI secolo”, prosegue Blinken. Ora ha deciso di andare in pensione dal Dipartimento di Stato, dopo “più di tre decenni, tre Presidenti e cinque Segretari di Stato”.

Sherman è stata capo-negoziatore con l’Iran durante la presidenza Obama, mentre con Clinton ha gestito il dossier Corea del Nord, ed è stata scelta da Biden per gestire le sfide di politica estera più delicate. Lo scorso dicembre ha visitato i Paesi del “Quint”, il gruppo informale composto dagli Stati Uniti e dai quattro principali Stati europei, un formato in cui coordinare le attività in seno a G7, Nato, Ocse e Nazioni Unite, ed è stata anche a Roma, dove ha incontrato il ministro degli Esteri Tajani, l’ambasciatore Talò, l’allora segretario generale della Farnesina Ettore Sequi, ma anche Elisabetta Belloni, direttrice del Dis.

In quell’occasione, durante un’intervista a Oliviero Bergamini su Rainews24, ha detto che “le relazioni tra Italia e Stati Uniti sono eccellenti. Con il nuovo governo abbiamo avuto un ottimo inizio. Meloni ha ribadito il forte sostegno nei confronti dell’Ucraina, il forte sostegno per la Nato”.

“Wendy ha infranto le barriere come primo Sottosegretario di Stato per gli Affari politici e primo Vice Segretario di Stato donna. Grazie alla sua leadership, la nostra nazione è più sicura e i nostri partenariati sono più solidi”, ha concluso Blinken.

(Foto tratte dalla pagina Flickr del Dipartimento di Stato americano)

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