Nicola Zingaretti si ricandida alla guida della Regione Lazio. Il presidente in carica – il cui mandato scadrà nella primavera del 2018 – lo ha annunciato ieri nel corso di una visita ad Amatrice. Una decisione arrivata quasi con 12 mesi di anticipo rispetto alla scadenza del suo incarico, alla quale sono seguiti commenti di soddisfazione da parte di numerosi esponenti del Partito democratico, con alcune significative eccezioni da non sottovalutare.
Né una dichiarazione né un elogio sono stati espressi, infatti, dai principali rappresentanti a Roma e nel Lazio di Matteo Renzi. L’ex candidato sindaco della Capitale Roberto Giachetti, il commissario romano del partito Matteo Orfini e i deputati Lorenza Bonaccorsi e Michele Anzaldi – quest’ultimo nominato da poco portavoce di Renzi – si sono trincerati in un rumoroso silenzio. I motivi – come spesso accade in questi casi – sono più d’uno. Innanzitutto si deve citare in questo senso la decisione di Zingaretti di schierarsi apertamente al fianco di Andrea Orlando alle primarie del Pd, al punto di diventarne quasi una sorta di numero due: in pratica l’equivalente di ciò che il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina sta rappresentando per Renzi. E poi ha contribuito a raggelare il clima anche quella che i renziani duri e puri considerano una sorta di forzatura: Zingaretti – con questo annuncio così anticipato – ha finito con il frustrare alla nascita la voglia di candidatura di altri eventuali competitor.
Si mormora, ad esempio, che Bonaccorsi stesse riflettendo sulla possibilità di correre per la Regione Lazio per il centrosinistra, così come analoghe mire venivano anche attribuite al ministro della Salute Beatrice Lorenzin del partito di Alfano. Queste ipotesi sono state messe di fatto in fuorigioco da Zingaretti e dalla sua decisione di smarcarsi dal toto-candidature che già impazza in vista delle prossime politiche per cercare di riconquistare l’ente che amministra dal febbraio 2013.
In suo favore, comunque, si segnalano i commenti di numerosi esponenti politici. Ad esempio il capogruppo in Senato del Pd Luigi Zanda – ultimamente tutt’altro che allineato a Renzi (qui la gallery) e vicino al ministro Dario Franceschini – ha commentato la notizia in modo quasi entusiastico: “Zingaretti è stato un ottimo presidente della Regione Lazio. Ha governato con efficienza e onestà. Con lungimiranza politica e correttezza amministrativa. La sua ricandidatura è la decisione molto saggia di un uomo politico che ha a cuore l’interesse generale e non il tornaconto personale“. Lo stesso ha fatto, ad esempio, anche Roberto Speranza di Articolo 1 – Movimento democratico e progressista o – per restare al Pd – il veltroniano Roberto Morassut che – in questa fase è schierato con Renzi – ma che ha pur sempre una provenienza e una formazione che si potrebbe definire “bettiniana” (dal nome del kingmaker di lungo corso della politica romana Goffredo Bettini) cui anche Zingaretti è ascrivibile. A favore della sua ricandidatura, si sono espressi inoltre il popolare Enrico Gasbarra – ex presidente della Provincia di Roma e attuale eurodeputato – nonché il rappresentante di Michele Emiliano nella Capitale Umberto Marroni.
Insomma – salvo i renzianissimi – il Pd romano e non solo ha chiarito da subito di sostenere senza se e senza ma la nuova corsa del fratello del Commissario Montalbano verso la Regione Lazio.
Nella gallery fotografica alcuni scatti significativi che ritraggono Nicola Zingaretti.
(Foto di Umberto Pizzi e Imagoeconomica/Riproduzione riservata)