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Il segretario di Stato americano, John Kerry, è arrivato stamattina a Palazzo Chigi. A riceverlo, il ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, e il premier Enrico Letta. Al centro delle conversazioni ci saranno i rapporti bilaterali tra i due Paesi, la crisi siriana e la situazione in Libia. Ma sullo sfondo restano le frizioni per lo scandalo Datagate, che ha visto coinvolti tra gli altri Stati Uniti, Francia, Messico e Brasile.

Secondo l’Unità, fonti di Palazzo Chigi e della Farnesina hanno fatto sapere che l’agenda dell’incontro Letta-Kerry potrebbe cambiare. Il motivo? Le richieste di chiarimenti indirizzate dal premier al ministro degli Esteri sulla vicenda. “È necessario che il governo accerti, con tutti gli strumenti utili, se la raccolta, l’utilizzo e la conservazione di informazioni relative alle comunicazioni telefoniche e telematiche abbia coinvolto anche i cittadini italiani”, ha scritto il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, in una lettera alla presidenza del Consiglio.

Operazione trasparenza
Per Soro è indispensabile la messa in atto di un’operazione di trasparenza. Innanzitutto verificando se gli Stati Uniti hanno davvero “violato i principi fondamentali in materia di riservatezza dei cittadini e reso evidenti le debolezze connesse alla sicurezza delle reti e dei sistemi informatici rilevanti sul piano nazionale”. Per questo motivo è necessario predisporre strumenti di protezione dei dati personali e dei sistemi utilizzati per finalità di polizia e giustizia.

L’incontro con Netanyahu
La riunione tra il segretario di Stato americano, John Kerry, e il premier di Israele, Benjamin Netanyahu, durerà più di sette ore, di cui più della metà a quattrocchi. Il programma è stato confermato dalla stampa israeliana.

Secondo il quotidiano Haaretz, i due hanno occupato nell’agenda tutto il pomeriggio: da mezzogiorno fino alle 19:00. L’incontro sarà lungo perché Netanyahu e Kerry dovranno affrontare temi molto complessi: dal programma nucleare iraniano fino alla situazione in Siria e in Egitto.

La pace in Medio Oriente
Ovviamente Kerry e Netanyahu discuteranno anche del processo di pace in Medio Oriente. Lo stesso argomento di cui hanno parlato ieri il premier israeliano e il suo omologo Letta. “La pace in Medio Oriente è un nostro obiettivo comune, e siamo molto contenti che l’incontro di Netanyahu con Kerry avvenga qui a Roma, che è città di pace, e auspichiamo conclusioni positive”, ha detto Letta all’uscita dall’incontro.

Il premier italiano ha spiegato che Italia e Israele hanno le stesse preoccupazioni e mettono lo stesso impegno nella stabilizzazione dell’area mediterranea e del Medio Oriente. Ha poi ricordato che giovedì e venerdì ci sarà il Consiglio europeo per discutere il tema dei profughi nell’Unione europea e gli impegni sulla Siria prima di arrivare al vertice Ginevra 2 a novembre.

Ecco l'agenda di Kerry a Roma

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