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C’è poco da festeggiare nel primo semestre del 2013 per l’ad di Eni, Paolo Scaroni, che piange un crollo degli utili del 51% nel primo semestre. E ad essere incriminate sono, oltre alla crisi economica che ha tagliato i consumi, anche Saipem, la Libia e la Nigeria. La speranza per il Cane a Sei Zampe sembrerebbe venire dal Congo, dove sono stati scoperti nuovi ed importanti giacimenti offshore.

Il crollo degli utili

Eni chiude il primo semestre con un utile netto di 1,82 miliardi di euro (-51%) e un utile netto adjusted pari a 1,96 miliardi (-46%) inclusa la perdita Saipem contabilizzata nel secondo trimestre. Per Scaroni i risultati ”hanno risentito di un contesto economico difficile in Italia e in Europa, di interruzioni di produzione in Libia e Nigeria e della caduta dei risultati di Saipem”.

Il risultato è stato migliore nel secondo trimestre con un utile netto a 0,28 miliardi (+76%). Al cda sarà proposto un acconto di dividendo per il 2013 di 0,55 euro ad azione (0,54 euro nel 2012) da mettere in pagamento a partire dal 26 settembre 2013 con stacco cedola il 23 settembre 2013.

Le cessioni e le rinegoziazioni dei contratti

“Abbiamo rafforzato la nostra struttura patrimoniale proseguendo nel programma di dismissioni di Snam e Galp. Sono soddisfatto dei progressi operativi ottenuti nel semestre, 6 avvii di produzione sugli 8 previsti in tutto il 2013, e delle rinegoziazioni dei contratti gas con Sonatrach e Gazprom. Grazie a questi successi prevediamo un significativo miglioramento dei risultati nel prossimo semestre. Proporrò al cda di Eni del prossimo 19 settembre un acconto dividendo di 0,55 euro per azione”.

Il calo della produzione degli idrocarburi e della vendita di gas

Produzione di idrocarburi in calo del 2,7% nel primo semestre del 2013 per  Eni che registra invece una sostanziale stabilità nel secondo trimestre. Nel secondo trimestre la produzione di idrocarburi è stata di 1,648 milioni di boe/giorno (1,624 milioni di boe/giorno nel semestre 2013) sostanzialmente invariata rispetto al secondo trimestre 2012, con un -0,5% e a -2,7% rispetto al semestre 2012. Ma a calare sono state anche le vendite di gas, che nel secondo trimestre 2013 hanno registrato una flessione del 5,5%, che si ridimensiona a -2,9% escludendo il contributo di Galp nel 2012(-0,7% su base semestrale).

L’attività offshore in Congo

Eni ha effettuato un’importante scoperta di olio e gas nell’offshore del Congo, nel prospetto esplorativo Nené Marine, situato nel Blocco Marine XII a circa 17 chilometri dalla costa. “La società stima i volumi della scoperta, provati con i due pozzi sinora perforati, in circa 600 milioni di barili di olio e 20 miliardi di metri cubi di gas in posto. La struttura ha un considerevole potenziale aggiuntivo che verrà valutato con altri pozzi di delineazione”. Eni è presente in Congo dal 1968 e produce attualmente nel paese circa 110.000 barili di olio equivalente al giorno.

Cosa affatica l'Eni di Scaroni

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