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Grazie all’autorizzazione dell’editore, pubblichiamo il commento di Marco Bertoncini apparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

È dubbio che Silvio Berlusconi sia proprio quel trionfatore che i suoi avversari giurati oggi dipingono. Dal Fatto quotidiano, in polemica con il Pd, ma dalla stessa Repubblica, emergono riconoscimenti all’abilità politica del Cav nel compiere l’operazione politica che dalla chiusura delle urne si era prefisso, e non nascostamente. Forse sarebbe più corretto, come qualcuno ha notato, dipingere Berlusconi come lo sconfitto alle urne che è riuscito a imporsi dopo le elezioni, specie per invereconda incapacità altrui.

In ogni modo, nessuno potrà negare che il discorso di Enrico Letta gli abbia fatto gioco. Va considerato, infatti, il peso che in campagna elettorale il Pdl aveva assegnato alla lotta contro l’Imu, sino a farne un impegno civile ed etico, prima ancora che fosse una promessa. Le ostilità contro qualsiasi, diciamo qualsiasi, riduzione dell’Imu sono arrivate in questi giorni da sindacalisti e industriali, da economisti e pensatori, perfino da qualche liberista fasullo rivelatosi dirigista.

L’impegno assunto dal governo viene incontro alle richieste del Pdl. Berlusconi ci avrebbe rimesso la faccia se il nuovo governo avesse svicolato sulla questione. Anche il fermo all’inasprimento dell’Iva rientra nella previsione di bloccare la politica tassatoria e vessatoria che era stata condotta dal precedente governo (a dir la verità, ingigantendo le pessime decisioni già assunte al riguardo dal precedente gabinetto Berlusconi-Tremonti). Il Pdl è conscio della necessità di recuperare milioni di elettori delusi. Solo i grandi tagli alla politica (eccellente è l’azzeramento dei finanziamenti ai partiti, che Pier Luigi Bersani non voleva) e l’inversione delle scelte fiscalistiche possono farlo sperare.

Con Letta, Berlusconi gode

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