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Gran Bretagna e Francia danno sostegno diretto o indiretto ad al Qaida contro il governo di Damasco: è l’accusa lanciata dal vice ministro degli Esteri siriano, Faisal al Miqdad. Parole pronunciate in un’intervista al britannico Guardian che non risparmia la Giordania accusata di “giocare a un gioco pericoloso” nel lasciare che i rifornimenti di armi diretti ai gruppi che combattono per rovesciare il presidente Bashar al Assad passino per il proprio territorio.

Faisal al Miqdad parla di nuovo colonialismo e punta il dito contro i Paesi che forniscono sostegno militare e politico ai ribelli: la Turchia e le petro-monarchie qatariota e saudita. È in atto una cospirazione contro il governo siriano per costringerlo a cambiare le proprie posizioni sul conflitto tra arabi e israeliano e per avere un governo che serva gli interessi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia”, ha detto il ministro che torna ad accusare i ribelli di aver usato armi chimiche a Khan al Assal, vicino ad Aleppo.

Un episodio di cui miliziani e governo centrale si rinfacciano a vicenda la responsabilità e che se dovesse essere confermato segnerebbe il primo utilizzo di armi chimiche in un conflitto che in in due anni ha fatto già 70mila morti secondo le stime delle Nazioni Unite.

Nello sventolare lo spettro della rete fondata da Osama bin Laden, il viceministro siriano trae spunto dalle ultime informazioni sul gruppo Jabhat al Nusra di cui la scorsa settimana è stata annunciata, e poi smentita, la fusione con al Qaida in Iraq, non senza tuttavia che il leader del gruppo sottolineasse la propria fedeltà alla rete terroristica e al successore di bin Laden, Ayman al Zawahiri.

Lo scorso dicembre il gruppo, una delle principali formazioni del fronte anti-Assad, fu dichiarato organizzazione terroristica dagli Usa che premono affinché sia Londra sia Parigi facciano altrettanto. Britannici e francesi sono inoltre fautori della revoca dell’embargo di armi verso i ribelli. Armi che, inchieste giornalistiche, hanno documentato arrivano in ogni caso, tramite la Giordania e le monarchia del Golfo, anche con l’assenso, se non la collaborazione della Cia.

Gli stessi Stati Uniti sono impegnati a fare una cernita della galassia che si oppone ad Assad per sostenere con informazioni di intelligence le forze laiche e mantenendo riserbo sul ciò che sanno riguardo i luoghi in cui si trovano le armi chimiche del regime.

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