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Un governo del Presidente. Un governo di responsabilità nazionale. Un governo tecnico ma non più presieduto da Monti e dai ministri dell’esecutivo Monti.

Paolo Mieli, presidente di Rcs Libri ed ex direttore del Corriere della Sera, ha le idee chiare per il dopo voto. Si arriverà, secondo il giornalista e storico, a un governo presieduto da una personalità fuori dai giochi politici, con ministri del tutto nuovi, quindi nessun membro dell’attuale esecutivo, anche perché Mario Monti è diventato ormai un politico.

Beninteso, nessuna critica al Professore bocconiano da parte di Mieli, anzi: anche se Mieli, in verità, ha criticato l’occhieggiare di Monti in campagna elettorale verso il centrosinistra. L’ex direttore del Corriere della Sera, sabato scorso durante la trasmissione In Onda su La 7 condotta da Nicola Porro e Luca Telese, ha rivelato di aver votato Scelta Civica: abbandonando, quindi, la scelta di centrosinistra quando da direttore del Corriere della Sera scrisse di votare (e praticamente di far votare) l’Ulivo di Romano Prodi.

Non si sa se l’idea del governo del Presidente sia stata lanciata da Mieli dopo aver sondato umori e sensazioni del Quirinale, come ha lasciato intendere un sibillino Porro nel corso della trasmissione. Ma per Mieli quella scelta è ineluttabile: un governo del Presidente che cerchi in Parlamento la maggioranza; e nessuno – secondo Mieli – avrà intenzione di andare di nuovo alle urne, quindi l’esecutivo nascerà e vivrà, magari mirando su pochi punti programmatici.

L’ipotesi di Mieli prevede anche un ben preciso premier: Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia. Una personalità sulla quale nessuno potrà eccepire alcunché, ha detto. Così come i ministri saranno del tutto nuovi, sganciati da forze politiche e possibilmente che possano essere graditi e apprezzati dai grillini. Parola, e previsione, di Mieli.

Andrà così?

Ignazio Visco for premier. La ricetta del montiano Paolo Mieli per sgonfiare Grillo

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