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L’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha concluso il discorso di ieri alla presentazione della sua libreria-museo a Dallas, in Texas, senza riuscire a trattenere un pianto di commozione: “I migliori giorni per il nostro Paese devono ancora venire”.
“Abbiamo portato più libertà nel nostro Paese migliorando il sistema scolastico e abbassando le tasse per tutti. Abbiamo liberato nazioni dalla dittatura e dall’Aids”, ha ricordato Bush, difendendo un operato segnato da tappe controverse, dall’attentato alle Torri Gemelle all’uragano Katrina, alla guerra contro il terrorismo in Iraq.

La cerimonia si è tenuta nel campus della Southern Methodist University, dove si trova il centro, alla presenza di 10mila persone, tra cui il presidente Barack Obama, e gli altri 3 ex inquilini della Casa Bianca ancora in vita: Jimmy Carter, Bush padre e Bill Clinton. Tra i leader mondiali accorsi a Dallas si contava un gruppo di alleati storici: l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e altri ex premier, come l’inglese Tony Blair, l’israeliano Ehud Olmert e lo spagnolo José Maria Aznar.

“E’ una brava persona”, ha detto Obama di Bush, parlando del duro lavoro del presidente. Obama ha poi aggiunto: “Ci sono momenti in cui si sbaglia e si vorrebbe tornare indietro. Ma quello che so di me e di Bush è che amiamo il nostro Paese e facciamo il nostro meglio”. Anche Clinton non ha perso l’occasione di rendergli omaggio, esordendo con una battuta: “Questo è l’ennesimo, grande esempio dell’eterno tentativo, da parte degli ex presidenti, di riscrivere la storia”. “Mi piace Bush”, ha detto Clinton con un sorriso, per poi sottineare l’impegno del leader repubblicano nel campo umanitario.

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