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“Mai prima d’ora” gli Stati Uniti d’America “hanno goduto, in una sola volta, di tanta prosperità e progresso sociale con così poche crisi interne e minacce esterne”, ha sostenuto il presidente Clinton nel gennaio 2000, nel suo discorso finale sullo stato dell’Unione.

Nonostante questo pronostico ottimistico, la prima decade del nuovo millennio è stata caratterizzata da una crisi profonda, con gravi conseguenze per l’economia e la società degli Usa, e per la sostenibilità ambientale del sogno americano.

Non tutto è perduto, però, e l’America potrebbe rilanciare il suo ruolo di leader globale seguendo alcuni consigli indicati da Brookings Institution – recentemente eletto miglior think tank mondiale – in un rapporto sulle sfide future del continente.

Forze e debolezze di un leader globale
In primo luogo, anche se il modello economico degli Stati Uniti ha molti punti di forza, la sua resistenza è stata indebolita. Grandi sfide economiche, sociali e ambientali devono essere affrontate sia nel breve, che nel lungo termine.

In secondo luogo, la risposta che gli Stati Uniti daranno per contrastare questo periodo di crisi sarà un fattore importante che influenzerà il modo in cui altri Paesi reagiranno, date le dimensioni della sua economia, il suo potenziale d’innovazione e la sua posizione di attore “necessario ma non sufficiente” nella maggior parte delle questioni globali.

In ultima istanza, è necessario acquisire una comprensione dei fattori e degli ostacoli al cambiamento nella società americana per poter trarre conclusioni circa la sua risposta alla crisi.

I possibili scenari dell’America
Nei prossimi decenni, secondo il think tank americano – gli Usa potrebbero adottare quattro tipi di reazioni, che darebbero luogo ad altrettanti scenari.
Gli Stati Uniti potrebbero continuare a cercare di cavarsela, reagendo con l’ambiente esterno, piuttosto che cercare di dargli forma.
Potrebbero aggressivamente concentrarsi sulla crescita, al fine di soddisfare le aspirazioni della sua popolazione in aumento, con un piccolo (e unico) occhio di riguardo alle conseguenze ambientali.
In alternativa, un “disegno intelligente” potrebbe portare gli Stati Uniti a dare maggior valore alla sostenibilità su un livello nazionale e globale, con l’adozione di riforme che inizino a spingere la sua economia su una nuova traiettoria.
Infine, alcuni shock potrebbero causare una “risposta d’emergenza”, come ad esempio un nuovo collasso dei sistemi finanziari globali, un grave conflitto o il fallimento di uno stato, o una serie di eventi meteorologici estremi che potrebbero condizionare pesantemente l’agenda del governo.
Tutti gli scenari sono plausibili, ma quello del “disegno intelligente”, per Brookings, è il più auspicabile, perché consentirebbe agli Stati Uniti di applicare un nuovo modello di crescita sostenibile ad un costo accettabile.

Crescita sostenibile, un obiettivo possibile
Per raggiungere l’obiettivo di una crescita solida e sostenibile, il documento si concentra su quattro settori d’intervento.
Aumentare l’occupazione, che è la priorità più urgente per accelerare la ripresa dalla Grande Recessione, pur dovendo affrontare problemi strutturali di fondo che hanno portato ad un decennio di poveri risultati economici per la maggior parte dei cittadini.
Investire nel futuro, con gli Stati Uniti pronti a prendere decisioni lungimiranti per migliorare l’istruzione, la costruzione di nuove infrastrutture e aumentare l’innovazione.
Massimizzare una dotazione maggiore di energia in un modo che consenta all’economia di crescere, rafforzando nello stesso tempo la tendenza alla riduzione della domanda di risorse e ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Riequilibrio fiscale, laddove gli Stati Uniti devono isolare la ripresa economica dal processo di riforma fiscale, riducendo e stabilizzando il debito nel lungo termine.
Infine – conclude Brookings – il Presidente Obama potrebbe rilanciare la leadership globale dell’America, se si basasse su una piattaforma di azioni interne che migliorino l’economia e la sostenibilità della società americana.

Le sfide dell'America e di Obama secondo Brookings

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