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Non è pessimismo tout court osservare come a ottanta chilometri della coste italiane sia andato in scena l’atto più drammatico della tragedia europea. Il quasi default greco non può non avere riverberi sia nell’economia globale del continente sia in quegli altri stati che, in quanto Piggs, si avvicinano per indici e politiche al panorama di Atene. Il rischio Grecia per i conti italiani certamente è stato evitato dal cosiddetto “rigor montis”, con una serie di misure necessarie che hanno messo in sicurezza una parte dei conti pubblici, Imu in testa. Ma il solo rigore è un’arma quantomai spuntata, perché se non affiancata da uno stimolo alla ripresa, rischia di tramutarsi in un pericoloso boomerang. La seconda fase della politica italiana, per allontanare i parametri greci, si chiama patto con le imprese. Dove, al di là di un titolo di giornale o di uno slogan buono per qualche comizio, va tessuta una fitta tela di rapporti e intersezioni con le pmi, gli atenei, i ministeri con l’obiettivo di creare pil e farlo in un modo green. Certamente con un occhio di riguardo per l’ambiente, ma dove siano i giovani il vero fulcro dell’azione. Scendendo nel concreto se invece di approvare finanziamenti a pioggia li si utilizzasse per sgravare fiscalmente le imprese che assumono 30enni neo laureati, si compirebbe un primo passo nella direzione “verde”.

Non tenere nella debita considerazione questo passaggio significa chiudere ancora una volta gli occhi dinanzi allo scempio italiano dove i numeri non sono incoraggianti: meno immatricolazioni alle università, mercati fermi perché i cittadini non hanno denaro da spendere, gruppi editoriali in forte difficoltà, licenziamenti all’ordine del giorno, mense della Caritas sempre più affollate.

Il prossimo indizio? Che le belle parole di tutti andranno a sbattere con altre Richard Ginori che chiuderanno, altre bombe come l‘Ilva o altri casi come l’imprenditore che ieri a Campobasso ha sparato al direttore di banca che voleva indietro il prestito concessogli. A questi brandelli d’Italia che affrontano i cocci della crisi non si possono offrire né promesse né slogan fuorvianti: ma proposte serie e soprattutto con numeri alla mano. Questa volta sì per evitare il pasticcio greco di conti truccati e di soluzioni da macelleria sociale.

Twitter@FDepalo

Scampato pericolo? No, l'ombra greca (purtroppo) non è lontana

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