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La moglie di un agente dell’Fbi scomparso in Iran nel 2007 ha deciso di diffondere le fotografie ricevute nel 2011 che ritraggono il marito con indosso una tuta di colore arancione simile a quelle usate nel carcere Usa di Guantanamo.

Barba e capelli lunghi, Robert Levinson mostra dei cartelli con su scritto: “Questo è il risultato di 30 anni di servizio per gli Stati Uniti; Perchè non mi aiutate; Sono qui a Guantanamo, sapete dove si trova?; Aiutatemi”.

Le fotografie erano state ottenute da Radio Free Europe/Radio Liberty che, nell’aprile del 2011, le aveva poi consegnate alla moglie dell’agente, Christine. “Erano delle semplici fotografie, con nessuna indicazione del loro scopo, per questo non le ho diffuse, perché non ci aiutavano a risolvere il caso – ha detto la donna all’emittente con sede negli Stati Uniti – quella è stata l’ultima volta che abbiamo ricevuto informazioni su Bob”. Prima delle fotografie, la famiglia dell’uomo, oggi 64enne, aveva ricevuto solo un video, nel novembre 2010, in cui Levenson “sembrava in buone condizioni di salute”.

Levinson scomparve nel marzo 2007 sull’isola iraniana di Kish, dove, nei panni di investigatore privato, stava seguendo contrabbandieri di sigarette per un “gruppo importante”. Lo scorso anno, l’Fbi ha offerto un milione di dollari di ricompensa per ogni informazioni utile al ritrovamento.

Il mistero dell'agente Fbi ricomparso in foto

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