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Nessuna proposta di modifica unilaterale del Fiscal Compact, ma la richiesta di una strategia credibile per la crescita economica dell’Unione Europea. E’ questo uno dei propositi illustrati nel programma economico di un eventuale governo targato Scelta Civica da oggi on line.

Autorevoli in Europa, con attenzione ai più deboli

La ricetta della coalizione guidata da Monti punta molto su una presenza di peso a Bruxelles, dove l’Italia si “batterà per ottenere la concretizzazione del Patto per la Crescita, in particolare tramite il Mercato unico e un diverso e più flessibile trattamento degli investimenti pubblici produttivi quando legati a progetti di interesse europeo”.

All’ordine del giorno vi è anche una maggiore integrazione bancaria, considerata ancora troppo debole e incapace di garantire in modo efficace i risparmi e il settore dalle ormai frequenti crisi degli istituti di credito.

Nel suo programma economico, Monti non abbandona l’idea di realizzare due dei suoi cavalli di battaglia in sede europea, l’emissione di obbligazioni per finanziare progetti infrastrutturali – i cosiddetti project bond – e un meccanismo di sostegno che aiuti gli Stati membri colpiti da shock economici.

Meno tasse, più equità

Si indica un programma di riduzione della pressione fiscale: meno Irpef, Irap e Imu per un ammontare di circa 28,7 miliardi nell’arco della legislatura.

Nello specifico, Scelta Civica prevede la riduzione dell’Irpef a partire dai redditi medio bassi, il dimezzamento dell’Irap e una maggiore progressività dell’Imu. Il tutto finanziato dalla riduzione della spesa pubblica e dalla lotta all’evasione e con l’impegno a non fare alcun condono.

Monti continuerà la sua personale “guerra” all’evasione: “Ogni singolo euro” recuperato – dichiara il programma – verrà destinato a ridurre le tasse “a chi le paga”, costituendo dal 2014 un apposito “Fondo per il recupero evasione”.

Aumentare l’occupazione con la Flexsecurity e gli investimenti infrastrutturali

Per creare nuova occupazione e per contrastare la precarietà, Scelta Civica propone la sperimentazione sulla base di accordi-quadro regionali, di un nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato, con tre caratteristiche: più basso costo previdenziale e fiscale; più flessibililtà del contratto indeterminato standard e con tutele del posto crescenti nel tempo; ma soprattutto indeterminato e con le tipiche tutele ad esso associate (maternità, malattia, pensione, tutele contro le discriminazioni, ecc.).

Previste anche detassazioni per le imprese che assumeranno under 30 e misure a favore del lavoro femminile.

Il programma propone inoltre di incrementare il rapporto investimenti pubblici/PIL circa dello 0.8% nel corso della legislatura, a fronte del dimezzamento avvenuto nei 9 anni passati, in modo da stimolare l’occupazione attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture.

Nessun intervento sulle pensioni

Non sono previsti nuovi interventi sulle pensioni, ma la conferma degli impegni assunti per quanto riguarda gli “esodati” e la questione delle ricongiunzioni onerose.

Economia: aiutare le start up, stimolare l’export, ridurre la burocrazia

Incrementare produttività e competitività attraverso il supporto all’export, gli aiuti alle start up, la semplificazione burocratica e le liberalizzazioni.

Il tutto attraverso lo sviluppo di reti di “business angels” che sostengano finanziariamente la nascita di start up innovative, l’introduzione di misure che aiutino le imprese a trovare finanziamenti per crescere di dimensione e migliorare i loro processi produttivi.

Questo include misure per indurre gli investitori istituzionali italiani a investire in equity funds e credit funds.

Anche le liberalizzazioni sono un punto cardine del programma di Scelta Civica, mediante il ricorso periodico alla legge annuale sulla concorrenza.

Ambizioso anche il progetto della creazione di una Export Bank che dovrebbe fornire risorse e servizi finanziari nonché assicurazione commerciale a imprese italiane che esportino o effettuino operazioni di investimento all’estero.

Ecco la definitiva Agenda economica di Monti

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