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Dopo tanto pessimismo, si comincia a vedere una piccola luce di speranza. Se la stretta creditizia non sembra allentarsi per le famiglie alla ricerca di un mutuo, la situazione è destinata però a cambiare negli anni a venire. In particolare, nel breve-medio periodo è prevista l’estinzione di una ingente mole di mutui, che renderà disponibile nuova liquidità per le famiglie romane.

Secondo le stime del Cresme, a partire dal 2016 il reddito disponibile delle famiglie romane tornerà a salire in funzione delle crescenti estinzioni di mutui di importo maggiore che nel passato e a più lunga scadenza (20, 25 e 30 anni). È quanto emerge dalla ricerca del Cresme “Mercato immobiliare residenziale e dinamiche insediative nell’area metropolitana romana”, presentato in occasione del convegno “Se la casa è un diritto…Fabbisogni, mercato e credito: necessarie soluzioni legislative e politiche abitative innovative” organizzato dall’Acer, l’associazione dei costruttori romani, in collaborazione con Ance nazionale e Ance Lazio. 

Ovviamente, resta l’incognita su quanta parte di esso e quando verrà reinvestito nel mercato immobiliare. Si conoscono però la dimensione di tale ricchezza e le potenzialità di una sua reimmissione sul settore della casa: assumendo casualmente tre periodi consecutivi di estinzioni di debiti immobiliari e ipotizzando che il reddito riacquistato venga destinato interamente al risparmio, la ricchezza accumulata ammonterebbe a 6,5 miliardi alla fine del periodo di estinzioni mutui 1999-2007; 9,8 miliardi alla fine del periodo 2008-2015; 5,16 miliardi alla fine del periodo 2016-2021.

A questo proposito, vale la pena ricordare che l’ammontare complessivo del mercato della casa nella provincia di Roma è stato, a titolo di esempio, di 19,1 miliardi nel 2007 e 10,96 miliardi nel 2012.
Questi importi ritornati dalle banche alle famiglie vanno a ricostituire una massa critica monetaria che potrebbe essere reimmessa sul mercato. Da subito un nuovo mutuo per sostituire la propria abitazione; oppure dopo alcuni anni l’integrazione necessaria del risparmio per aiutare un figlio o acquistare un’altra casa. Oppure nulla di tutto ciò: solo respirare meglio in un periodo piuttosto critico.

“Condividiamo la posizione del presidente dell’Acer Batelli sulla necessità improrogabile di rilanciare il mercato immobiliare e quello dell’edilizia in generale. Tra le problematiche più frequenti che affliggono il settore dell’edilizia urbana ci sono senza dubbio la difficoltà di accesso al credito, l’insufficienza di liquidità a causa della sempre più frequente dilazione nei pagamenti e la difficile situazione di un mercato su cui gravano tasse e adempimenti burocratici”, ha dichiarato il presidente della Fedilter-Confcommercio Roma, Dario Coen.

“Per far ripartire il sistema edilizio occorre investire più risorse sulla realizzazione di nuove infrastrutture, sempre nel rispetto di uno sviluppo urbano sostenibile e coerente con le reali esigenze della città. Per questo e per dinamicizzare il mercato immobiliare auspichiamo che vengano ridotti gli oneri fiscali e i tempi delle concessioni edilizie, tagliando i costi e le lungaggini burocratiche, cosicché i cittadini si sentano ancora spinti ad investire su quello che da sempre è il modo più sicuro e proficuo di tutelare il frutto del proprio lavoro: il mattone”, ha concluso.

www.iltempo.it

Mercato immobiliare, quando e perché si riprenderà

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