Skip to main content

Il premier con toni cauti mostra qualche perplessità sulla maggioranza tripartita tiepida sull’appoggio logistico dell’Italia all’intervento francese in Mali. “Ho chiesto ai segretari dei tre partiti della maggioranza uscente di pronunciarsi su questo tema e non è venuto un appoggio che consenta di confidare in una delibera del Parlamento come è necessario che sia – ha detto Monti, ospite di Omnibus su La7 – Ci hanno detto o di no” o hanno espresso una posizione “di grande cautela” sull’ipotesi di dare supporto logistico alla Francia in Mali.

A seguito della richiesta della Francia, “l’Italia si è trovata, dato lo stato di governo in carica solo per gli affari correnti, di particolare difficioltà. E’ vero che c’è un ordine del giorno delle commissioni della Camera a favore – ha ricordato Monti – però, con quasi tutti i parlamentari che non si ripresentano, di significato politico modesto e quindi non abbiamo l’appoggio dei tre partiti necessario per avere una misura legislativa per autorizzare il governo a fare questo. I miei colleghi e in particolare Hollande comprenderanno che abbiamo i nostri ritmi di vita politica”.

Le parole del ministro Terzi

Il supporto logistico alla Francia in Mali “è sicuramente una priorità che il prossimo Parlamento confidiamo possa affrontare” ma “al momento mancano le condizioni politiche”, in questa “fase parlamentare con il Governo dimissionario”, ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi.

Il commento imbufalito del Pd

E’ “urgente che il Presidente del Consiglio chiarisca il senso delle parole pronunciate sulla missione in Mali e sulle conversazioni avute in proposito con i segretari dei partiti da lui consultati. Di tutto abbiamo bisogno in questa campagna elettorale fuorché di equivoci o malizie sul tema della politica estera”. Lo dice il responsabile esteri del Pd, Lapo Pistelli: ‘Il Pd ha espresso una posizione prudente ma netta, assumendosi le proprie responsabilita’ e definendone i confini”.

‘Il Partito Democratico – sottolinea Pistelli – ha dato fin dall’inizio la propria disponibilità a un supporto logistico all’operazione, definito e limitato, dato che l’azione della comunità internazionale si fondava su una deliberazione delle Nazioni Unite, su un orientamento condiviso dell’Unione Europea e dato che sull’urgenza di fermare la conquista della capitale del Mali da parte delle organizzazioni terroristiche concordava anche l’inviato del Segretario delle Nazioni Unite, Romano Prodi”. “Non potendo cambiare il decreto missioni – aggiunge – già approvato al Senato senza emendamenti, si è ritenuto comunque di approvare alla Camera un ordine del giorno che desse una copertura politica al governo in caso di emergenze future. Ogni considerazione – come quella pronunciata dal premier – sul minor valore che avrebbe un ordine del giorno approvato da parlamentari non ricandidati o non rieletti lascia davvero il tempo che trova dato che in quel caso, a maggior ragione, sono quegli stessi parlamentari ad aver convertito in legge un decreto che autorizza la presenza italiana in teatri di conflitto per i prossimi nove mesi”. “Il Pd – conclude – ha dunque espresso una posizione prudente ma netta, assumendosi le proprie responsabilità e definendone i confini. Confidiamo che se il Presidente del Consiglio si riferisce a conversazioni avute con altri leader politici avra’ qualche altra trasmissione tv per precisare meglio il suo pensiero e la realta’ dei fatti avvenuti”.

Premier o candidato? Il Pd non ci sta

Il premier con toni cauti mostra qualche perplessità sulla maggioranza tripartita tiepida sull'appoggio logistico dell'Italia all'intervento francese in Mali. "Ho chiesto ai segretari dei tre partiti della maggioranza uscente di pronunciarsi su questo tema e non è venuto un appoggio che consenta di confidare in una delibera del Parlamento come è necessario che sia – ha detto Monti, ospite di…

L'ironia Monti: non ho fatto abbastanza per l'ascesi

Ho fatto dei passi verso l'ascesi mistica, ma ancora non sono sufficienti. Risponde così, con pungente ironia, il presidente del Consiglio Mario Monti alla domanda di Andrea Pancani, conduttore di Omnibus su La7, su cosa non rifarebbe: meno fastidio verso chi lo accusa di aver provocato la crisi economica.

Monti: elettori insoddisfatti o con Grillo o con noi

Gli italiani insoddisfatti della politica possono scegliere Grillo oppure il movimento di Mario Monti. Lo ha detto lo stesso premier intervenendo a Omnibus su La7.

Quell'accordo tra Iran e Argentina che non piace a Israele

Israele si è detto sorpreso dall'accordo raggiunto tra Iran e Argentina sulla creazione di una commissione indipendente per indagare sull'attentato antisemita del 1994 a Buenos Aires contro l'Amia (Associazione di assistenza israelita in Argentina), in cui persero la vita 85 persone. "Siamo rimasti sorpresi nell'apprendere questa notizia", ha dichiarato Yigal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri. "Aspettiamo che gli argentini…

I preparativi (bellici) di Israele e Stati Uniti contro Assad

Benjamin Netanyahu aveva esordito il 2013 con un polemico suggerimento: la costruzione di un muro nella frontiera tra la Siria e il territorio del Golan occupato. La funzione sarebbe stata quella di impedire l’ingresso dei terroristi in Israele, visto il caos che regna da due anni dalla parte siriana. Ma con il trascorrere dei giorni le avvertenze da parte di…

Arriva a Roma Girlfriend in a Coma di Bill Emmott

Il prossimo 13 febbraio avrà luogo al “MAXXI” di Roma - il Museo nazionale delle arti del XXI secolo - la prima proiezione italiana del molto atteso "Girlfriend in a Coma", il documentario di Bill Emmott e Annalisa Piras sul declino del Paese. La produzione anglo-italiana (Emmott è stato per 13 anni il Direttore de The Economist (sua la famosa copertina di Berlusconi “unfit”…

Il governo Monti conferma il segreto di Stato su Abu Omar

Il governo Monti conferma il segreto di Stato apposto dai suoi predecessori Berlusconi e Prodi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. La lettera dell'Aise è stata prodotta in aula dall'imputato Marco Mancini che insieme all'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e altri 3 agenti risponde del sequestro dell'imam Abu Omar avvenuto a Milano il 17 febbraio del 2003.…

La nuova squadra di Obama per la sicurezza nazionale vista da Hayden (ex Cia)

La nuova squadra per la sicurezza nazionale di Barack Obama è molto più allineata alle idee del presidente rispetto al team uscente. Intervenuto a un dibattito della Cnn assieme al generale Stanley McChrystal il generale in ritiro, Michael Hayden, già direttore della Cia, è intervenuto sulle posizioni del prossimo segretario di Stato, John Kerry, del prossimo capo della Difesa, Chuck…

Retata di giornalisti in Iran

Gli agenti dei servizi di sicurezza iraniani hanno perquisito nel finesettimana le sedi di quattro giornali riformisti a Teheran e hanno arrestato decine di giornalisti. Secondo il sito di opposizione Kaleme, gli agenti in borghese che effettuavano i controlli hanno minacciato diversi giornalisti sul posto. I giornali in questione sono Shargh, Bahar, Etemad e Arman. Fra i giornalisti arrestati ieri…

La versione di Vigni sul Monte intossicato

"Ho sempre fatto tutto in buona fede, sono convinto che sia tutto a posto. Ora magari, rivista col senno di poi, qualche operazione poteva non essere opportuna. Se ci sarà stato qualche cosa lo spiegheremo alla magistratura, ma per noi era tutto a posto". Così l'ex direttore generale del Montepaschi, Antonio Vigni, scrive La Stampa, racconta la sua verità sulla…

×

Iscriviti alla newsletter