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Barack Obama nel discorso con cui ha celebrato la sua rielezione alla Casa Bianca ha parlato di “un’America più responsabile”. E la sua è apparsa a molti la vittoria di una Nazione diversa, ancora più di quattro anni fa. Il dato si evincebbe da una prima analisi del voto che vede in primo piano fra gli elettori le donne, gli afroamericani, i latini e gli asiatici, le persone più istruite, i più giovani, e coloro che guadagnano meno di 100mila dollari l´anno. Ma c’è un’evidenza: per la seconda volta un afroamericano siede alla Casa Bianca. Quello che in passato poteva passare alla storia come un’eccezione diventa la conferma di un Paese multietnico e giovane, che emerge nei confronti della parte bianca e più legata alle tradizioni.
 
La doppia vittoria delle donne
Con Obama a vincere sono anche le donne, per due ragioni: perché l´elettorato femminile ha votato in maggioranza per il candidato democratico e perché sono stati platealmente sconfitti i due candidati repubblicani al Senato, Todd Akin e Richard Mourdock, che in campagna elettorale avevano attaccato l´aborto anche in caso di stupro, suscitando molte polemiche.
 
I giovani e le minoranze
L´analisi compiuta dal Washington Post mostra come in quattro anni Obama abbia mantenuto un netto vantaggio fra gli elettori dai 18 ai 29 anni (anche se sceso dal 66% al 60%, mentre il candidato repubblicano è risalito dal 32 al 37%) mentre mantiene il 52% di consensi fra quelli dai 30 ai 44 anni. E secondo l´analisi del voto della Cnn, ai giovani si aggiungono i voti delle minoranze: il 93% degli afroamericani (96% delle donne), oltre il 70% dei latini e degli asiatici.
 
Apertura alle istanze civili
Il trend elettorale indica una maggiore apertura verso alcune istanze civili. Il Maryland e Maine hanno approvato per referendum le nozze gay; due Stati, Colorado e Stato di Washington hanno legalizzato l´uso della marijuana, mentre il Massachusetts solo per scopi terapeutici. Del resto a votare Obama, sempre secondo Cnn, sono stati in massa gli elettori liberal (rappresentano il 25% dell´elettorato e l´86% ha scelto il democratico) e il 56% dei moderati.
 
Il peso dei religiosi “occasionali”
Un dato interessante in un Paese così religioso, è il fatto che gli elettori di Obama in buona parte non frequentano regolarmente i luoghi di culto. Ha votato per il democratico il 55% di coloro che si dichiarano praticanti “occasionali” (sono il 40% del totale) e il 62% di coloro che in chiesa non vanno mai. E a votare per il candidato democratico sono stati il 42% dei protestanti, il 50% dei cattolici, il 74% di altre fedi e il 70% degli agnostici o atei.

Identikit del moderato liberal che ha snobbato Romney

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