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Sembrava una buona notizia, forse l’unica, nel precipitare della situazione ieri, con il rischio di “una fine convulsa della legislatura”, per dirla con le parole del capo dello Stato Giorgio Napolitano, e il fantasma di una conseguente speculazione finanziaria internazionale.

Il decreto legislativo sull´incandidabilità dei condannati in via definitiva a pene superiori ai due anni passato ieri in Consiglio dei ministri non provocherà gli effetti sperati. Come fa notare Virginia Piccolillo sul Corriere della Sera, la spuntano infatti quasi tutti i parlamentari che temevano di non potersi ripresentare alle elezioni. Tra questi il senatore Pdl, Marcello Dell’Utri. Nessuno dei numerosi procedimenti in cui è stato coinvolto potrà fermare con questo decreto la sua ricandidatura. La sua condanna passata in giudicato a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frode fiscale con Publitalia infatti è arrivata al termine di un patteggiamento e, per tale ragione, come ha indicato il ministro Paola Severino, non vale: “Chi decide di patteggiare deve essere messo nella possibilità di conoscere le conseguenze della sua scelta. Applicarla oggi ritornerebbe a carico dell’imputato in modo irrazionale”. Anche Aldo Brancher, deputato Pdl, si salverebbe perché la pena definitiva a cui è stato condannato per ricettazione e appropriazione indebita nel caso Antonveneta è di soli due anni. E se la caverebbe pure Salvatore Sciascia, senatore sempre del Pdl, perché la sua condanna a 2 anni e 6 mesi per corruzione risale al 2001.

In realtà all’interno del partito del redivivo Silvio Berlusconi solo una persona rischia davvero con questo decreto ed è proprio lo stesso Cav. La clausola che prevede la decadenza dall’incarico dell’eletto che viene successivamente condannato riguarda Berlusconi visto che, massimo entro marzo 2013, vedrà andare a sentenza il processo Ruby dove è imputato per concussione e prostituzione minorile. Sarà forse questo il vero motivo dello strappo di ieri con il governo?

Il decreto Liste Pulite salva tutti (tranne uno…)

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Operazione liste pulite riuscita! Via i condannati dalle Camere

Il Cdm ha dato via libera al decreto legislativo sull´incandidabilità dei condannati in via definitiva a pene superiori ai due anni.   "Semaforo verde" in Consiglio dei ministri al decreto legislativo che introduce nuove norme in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze passate in giudicato. Di fatto non potranno diventare…

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