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Il presidente Barack Obama e lo sfidante repubblicano Mitt Romney hanno strategie molto diverse sullo sviluppo delle fonti energetiche alternative. Proprio per questo Romney non si è lasciato sfuggire l’ennesimo spiacevole risultato della campagna “verde” di Obama. Facciamo un passo indietro.
 
Nel 2009, quando l´amministrazione Obama mise sul piatto 249 milioni di dollari per sostenere lo sviluppo industriale delle batterie del futuro, ad avvantaggiarsene fu la A123 Systems, l’azienda costruttrice di batterie agli ioni di litio, simbolo della green economy americana. Ma adesso che la società ha presentato istanza di fallimento, si accende la critica di Romney nei confronti dell´amministrazione Obama che ha sprecato i soldi dei contribuenti per sovvenzionare l’azienda.
 
Obama aveva auspicato di vedere entro il 2015 un milione di auto elettriche sulle strade americane. E Romney non glielo perdona. Durante il primo dibattito televisivo è stato proprio lui a ricordare che circa la metà delle aziende sovvenzionate è fallita. La somma di danaro concessa ad A123 Systems avrebbe dovuto contribuire a creare posti di lavoro, sostenere l’economia e portare su larga scala di produzione automobilistica le batterie agli ioni di litio negli Stati Uniti.
A123 è la quinta importante società di clean-energy finanziata dall´amministrazione
 
Obama che ha presentato istanza di bancarotta. Tra queste vi è Solyndra, il cui principale investitore era legato a uno dei maggiori donatori di Obama, caso citato spesso dai repubblicani come un primo esempio di “clientelismo”. Il fallimento della società americana è stata considerata da un portavoce del Dipartimento dell´Energia come un evento naturale in un mercato libero. Ma adesso l’impresa ha rassicurato che le fabbriche dove vengono costruite le celle delle batterie per le auto elettriche saranno salvate, grazie ad un accordo da 125 milioni dollari con il costruttore di componenti per auto Johnson Controls.
 
È il Chicago Tribune a fornire un quadro dettagliato delle principali differenze tra i due candidati in tema energetico. Romney si oppone ai finanziamenti nei confronti delle imprese green, ma promuove la ricerca e lo sviluppo per l´innovazione energetica. Pone poi ostacoli al rinnovo del credito d´imposta di produzione, del valore di circa 1 miliardo all´anno per i produttori di energia eolica.
Obama ha invece investito 90 miliardi di dollari all’interno delle misure per stimolare lo sviluppo economico dei progetti energetici. Essi hanno coinvolto l’energia solare ed eolica, l’efficienza energetica, la rete ferroviaria ad alta velocità e il rafforzamento della rete elettrica. L’attuale presidente degli Stati Uniti difende poi i 16 miliardi di garanzie sui prestiti destinati ai 26 progetti di energia pulita e supporta il rinnovo del credito d´imposta alla produzione eolica.

Tra Obama e Romney è questione di energia (rinnovabile)

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