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Mentre il resto dell’Europa investe sempre di più sulle auto elettriche, il nostro paese continua ad arrancare.
Intenzionato a vederci chiaro sulla strategia della Fiat, è soprattutto il ministro dell´Ambiente Corrado Clini: “Mi pare che Fiat abbia una strategia industriale per il futuro dell´auto che è abbastanza diversa da quelle delle altre case automobilistiche europee, è questo il nodo sul quale deve darci delle risposte nell´incontro di sabato con il governo “, ha detto Clini, parlando a Radio Anch´io.
Il ministro sottolinea la “mancata ricettività” in questi anni da parte dell´azienda torinese sul tema dell´auto elettrica, proprio in un momento in cui case come “Peugeot, Citroen, Audi, stanno investendo e producendo”.
Il confronto con il governo “serve a chiarire se Fiat, come strategia industriale, sta guardando allo stesso traguardo che hanno le case automobilistiche europee, cioè il 2020, o se invece ha deciso di fermarsi al 2000″, ha spiegato il ministro, riferendosi al piano per la riduzione delle emissioni di gas serra al 2020.
L´ex manager della Fiat, Ernest Ferrari, parlando degli incentivi dati lo scorso luglio alla Francia, dichiarava già allora a Formiche.net , che un piano strategico come quello francese (1,8 miliardi di euro all´industria dell´auto) sarebbe impensabile in Italia perché non ci sono modelli competitivi e la delocalizzazione non favorisce la crescita nel paese. E ricondusse chiaramente la responsabilità principale della crisi del settore alla Fiat.
Come ha scritto recentemente su Formiche.net  l´ingegnere Michele Fronterrè, “Non si può essere con Marchionne quando all´interno delle sue strategie non si ravvisa nessun indicazione che guardi al futuro, dal punto di vista tecnologico o di marketing, che faccia da grimaldello alla costruzione di vantaggi competitivi sostenibili. Pensiamo soprattutto alle auto elettriche”.

Clini sferza Marchionne: e le auto elettriche?

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