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I nuovi ordini di Egitto, Oman e Iraq di jet F-16 Lockheed Martin danno fiato allo stabilimento texano di Fort Worth, permettendogli di rimanere attivo almeno fino al gennaio 2016. “Siamo stati in trattative per oltre 10 anni”, ha spiegato l’ad Robert Stevens.

Ma secondo Business Insider quello che davvero preoccupa i vertici del gruppo, l’amministrazione Obama e i rappresentanti repubblicani al Congresso è la debolezza della flotta aerea di Taiwan, avamposto strategico in Asia a due passi da Pechino.
Le nuove commesse per lo stabilimento texano
Lo scorso anno è stato progettato l’ultimo jet per lo stabilimento di Fort Worth, Texas, da costruire entro la metà del 2013, a meno che non fossero giunti nuovi ordini. E sono arrivati. Lockheed sta ora costruendo gli F-16 per l’Egitto, Oman e Iraq, abbastanza per tenere in produzione il jet fino almeno a gennaio 2016, secondo quanto riferito dal portavoce della società, Joseph LaMarca.
Oltre 4.500 F16 sono stati consegnati a 26 nazioni dall’inizio della loro produzione nel 1975. E Lockheed, il numero uno tra i fornitori del Pentagono, ha offerto importanti aggiornamenti delle versioni dei jet.
Stevens, l’ad del gruppo, si aspetta ulteriori ordini per l’F-16 anche se i clienti hanno cominciato a venderli per dotarsi degli F-35 Joint Strike Fighters, ora in produzione. “Avremo sicuramente una linea in grado di soddisfare la domanda”, ha dichiarato Marilyn Hewson, che diventerà il nuovo ad di Lockheed dal primo gennaio 2013.
I timori Usa per la debole flotta aerea di Taiwan
Un potenziale cliente, importantissimo, è Taiwan. I vertici di Lockheed evitano domande su ogni possibile vendita in cui sia coinvolto il governo di Taiwan, ma l’amministrazione Obama ad aprile ha scritto una lettera al senatore repubblicano John Cornyn, in cui si diceva d’accordo con le sue preoccupazioni sul ridimensionamento della flotta aerea di Taiwan a causa del ritiro degli F-5, malgrado l’aggiornamento in atto di 145 modelli dell’F-16.
La Casa Bianca ha promesso che Mark Lippert, il nuovo segretario della Difesa per gli affari Asiatici e del Pacifico, avrebbe cercato un percorso di azione a breve termine per risolvere il problema, anche attraverso la vendita a Taiwan di un numero imprecisato di nuovi jet statunitensi”.
“I nostri futuri ordini agli Usa di fighters di tecnologia avanzata dovranno essere valutati da entrambe le parti per conformarli ai bisogni futuri della difesa di Taiwan”, ha detto Sampson Li, il direttore della missione militare dell’Ufficio Taipei Economic and Cultural Representative a Washington.
Rupert Hammond-Chambers, presidente del Consiglio per gli Affari Usa-Taiwan, ha spiegato che il gap sta diventando sempre più acuto considerando che degli aggiornamento in corso stanno mettendo fuori servizio temporaneamente dei modelli A/B. “E’ chiaro che la Casa Bianca vede la vendita di nuovi fighters come parte del futuro impegno di Taiwan”, ha detto per mail.
Un portavoce di Coryn, Drew Brandewie, ha inoltre ribadito che gli Usa devono garantire che Taiwan sia in grado di difendersi dalla Cina, che considera l’isola indipendente una provincia destinata a ritornare sotto il predominio di Pechino, anche con la forza se necessario.
Gli ordini in Iraq, Romania e Bulgaria
Per quanto riguarda le altre commesse nel mondo, a dicembre, l’amministrazione Lockheed Martin ha notificato al Congresso Usa il piano di vendita di una seconda commessa di 18 F-16 all’Iraq, un deal destinato ad essere chiuso a breve secondo Business Insider. Inoltre, secondo LaMarca, Romania e Bulgaria sono tra gli Stati interessati sia ai modelli di seconda mano che a quelli usati.

Obama preme sulle nozze (anticinesi) Lockheed-Taiwan

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