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Avviso ai naviganti: Pierluigi Bersani ieri sera, dal Tg1 diretto da Mario Orfeo, ha lanciato un messaggio inequivocabile. Se dalle elezioni non uscisse una maggioranza parlamentare non si andrebbe a una “grande coalizione”, ma verosimilmente a un nuovo voto. Il segretario del Pd ha spiegato esplicitamente: “Dalla palude non viene fuori un governo di grande coalizione ma un altro appuntamento elettorale”.

Questo, tradotto, vuol dire che i democrats non sono disponibili a un’intesa con i centristi dopo il voto (linea che sembra corrispondere all’orientamento di Pier Ferdinando Casini e Luca Cordero di Montezemolo).

Sul fatto che invece possa esservi la possibilità di un’intesa prima è confermata da tanti segnali dello stesso Bersani e anche attraverso le dichiarazioni di Riccardo Nencini, segretario dei socialisti e solido alleato del Pd.

A questo punto è vero che il leader della sinistra ha ributtato la palla nel campo dei seguaci di Mario Monti ma è anche vero che la richiesta di Nichi Vendola al Pd di sciogliere la riserva sull’agenda di governo (continuità o discontinuità con questo governo?) potrebbe mettere fuori gioco proprio Sel.

A questo punto l’alleanza Pd-Montiani – auspicata anche da larghi settori di Udc e Italia Futura – sarebbe una comoda strada in discesa.

La minaccia di Bersani a Casini e Montezemolo

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