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Dal 24 febbraio scorso, il NoProfit italiano, a causa della chiusura dell´Agenzia per il Terzo Settore decisa dall´attuale Governo si trova in una condizione di estrema difficoltà, anzi di vero e proprio pericolo. Infatti mancando una struttura che definisca, tuteli e controlli i “compiti” di questo enorme mondo – 400mila realtà censite – tutto il NoProfit può divenire preda della confusione (nel migliore dei casi) o di truffatori (nel peggiore).
 
Questo errore (certamente in buona fede) è avvenuto:
nonostante il Terzo Settore italiano abbia dimostrato negli ultimi anni una grande capacità di supplenza alle mancanze dello Stato Centrale;
nonostante il Terzo Settore italiano sia arrivato con immediatezza e competenza dove fosse necessario, dove le persone avevano davvero bisogno;
nonostante molte volte sia riuscito a dare risposte e a risolvere i problemi, assai prima dell´azione della politica nazionale.
 
Continuo a ribadire “politica nazionale” perché nell´ambito territoriale le organizzazioni del privato-sociale operanti per il miglioramento della vita dei cittadini (Onlus, Cooperative e Imprese sociali, Associazioni di promozione, Ong, ecc, ecc.) hanno invece trovato, nella gran parte dei casi, riconoscimento, possibilità di operare e conseguente gratitudine, da parte degli amministratori degli Enti Locali.
Per questo motivo, dallo scorso 2 marzo, ho lanciato una campagna di informazione per spiegare ai cittadini italiani cosa avevano perso e per ricordare al Governo in carica che ancora molto si può recuperare, magari attraverso una buona idea a costo limitatissimo.
 
Non sono stata sola in questa importante battaglia per il nostro presente e per il nostro futuro.
Voglio qui ringraziare Stefano Zamagni, l´ultimo Presidente (in ordine di tempo) dell´Agenzia abolita; Maria Guidotti, Presidente dell´Istituto per la Donazione, Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Salvatore Pagliuca Presidente di Unitalsi, Luisa Santolini, già Presidente del Forum delle Famiglie e soprattutto Vito De Filippo, Presidente della Regione Basilicata e protagonista di una coraggiosa e innovativa proposta: la creazione di un´Autorità di tipo federale, che potrebbe riguardare Sud, Nord e Centro Italia, con la prima “testa” proprio nel territorio lucano.
 
Valorosi colleghi giornalisti inoltre hanno creduto al mio impegno e a quello degli amici del mondo del volontariato, appoggiandomi attraverso una ventina di testate. Desidero quindi ringraziarli ufficialmente perché troppo spesso si parla di giornalismo-spettacolo che gioca e si spende solo (o quasi) sulla negatività delle notizie o sulle notizie-spettacolo.
Grazie quindi di avermi aiutato in questo tentativo di moral suasion a :Riccardo Bonacina di Vita,Giovanni Iozzia di Panorama Economy, Emanuele Macaluso de Il Riformista, Federico Brusadelli de Il Futurista, Primo Di Nicola de L´Espresso, Lanfranco Palazzolo de La Voce Repubblicana, Paolo Martini di Radio Radicale, Giuseppe Di Leo e la Rassegna Stampa Vaticana, sempre di Radio Radicale, Nicoletta Di Benedetto di Senza Età, Guido Barlozzetti di Unomattina, Roberto D´Agostino di Dagospia, Roberto Sorrentino di Radio Tre Zazà, Bernardo Iovene di Corriere.it, Giuliano Cazzola de Il Sussidiario.net ,PierLuigi Pellegrin di Radio Padania e grazie a Formiche!
 
Immaginiamo di costruire questa nuova istituzione federale, ricordando che i compiti dell´ex Agenzia delle Onlus, oggi passati al ministero del Welfare costano allo Stato Centrale la stessa cifra che costava la disciolta Agenzia.
Il Terzo Settore poi non merita di essere considerato così poco importante da non poter usufruire di una struttura terza.
Ho avuto l´opportunità di vivere, in qualità di “consigliere tecnico” (unico membro non scelto dai partiti) le due consiliature dell´Agenzia per le Onlus: due anni e mezzo con la prima presidenza (Ornaghi) e due anni e mezzo con la seconda presidenza (Zamagni). Se si andasse ad una valutazione di spending review di questi anni si scoprirebbe come i risultati raggiunti siano stati assai più importanti e meno costosi di quelli ottenuti da Autorità o istituti simili. E ora la “soluzione Basilicata” può aprire nuovi scenari e può essere collegata al lavoro di finanziamento e consolidamento del Terzo Settore che stanno compiendo molte realtà nel Mezzogiorno d´Italia (prima fra queste la Fondazione per il Sud).
 
Il SottoSegretario Catricalà ha a cuore una nuova iniziativa, che è stata battezzata “Stati Generali del Mezzogiorno”, si tratta di condividere idee innovative pensate per il Territorio del Sud, prima di tutto a livello sociale. Eccoci, siamo pronti!
 
Paola Severini Melograni

Terzo settore, “la soluzione Basilicata” può salvarlo

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@claudiocerasa

Basta con la storia che il partito personale è morto. Muoiono i partiti che non sanno produrre leader, non quelli dove un leader va a fondo.

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